
Batterie esauste, ecco come recuperare litio e cobalto con il “microonde” (la scoperta è di un team di ricerca italiano)
Il progetto CARAMEL, sviluppato dall’Università di Brescia, utilizza forni a microonde per recuperare oltre il 90% del litio dalle batterie esauste, riducendo il consumo energetico e l’impatto ambientale. Questa tecnologia innovativa mira a rafforzare l’indipendenza dell’Europa dalle importazioni di materie prime critiche, allineandosi agli obiettivi del Critical Raw Materials Act.
Le batterie esauste non sono un rifiuto, ma una vera e propria miniera urbana da cui estrarre litio, cobalto e altri minerali preziosi… con il microonde!
Caramel… al microonde
Si chiama CARAMEL ed è il progetto sviluppato dall’Università degli Studi di Brescia e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il bando FISA (Fondo Italiano per le Scienze Applicate) con un investimento di oltre un milione di euro. Il progetto punta a trasformare lo smaltimento delle batterie in un’opportunità strategica di recupero di materie prime preziose.
L’acronimo è insolito e sta per New Carbothermic Approaches to Recovery Critical Metals from Spent Lithium-Ion Batteries. CARAMEL introduce un’innovativa tecnologia basata sull’uso industriale di forni a microonde, in grado di estrarre oltre il 90% del litio
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