l commissario per l’emergenza coronavirus sui 202 milioni di dosi opzionate dall’Italia: “Visto che ogni cittadino dovrà farsi due volte il vaccino, a distanza di qualche settimana, questo vuol dire che possiamo vaccinare fino a 101 milioni di persone Se le date saranno rispettate, potremo vaccinare tutti gli italiani, perché avremo le dosi che servono”
Infine una rassicurazione: “Tutto il mondo dipende dalle case di produzione dei vaccini. Questa sperimentazione è stata molto veloce, perché i tempi sono solitamente più lunghi, ma grazie a investimenti impensabili fino a pochi mesi fa, siamo riusciti ad accorciare i tempi. Ema ha introdotto sistema di accelerazione di valutazione dei vaccini, hanno revisionato man mano che le diverse fasi andavano avanti. Questi vaccini saranno efficaci e efficienti e serviranno per uscire da questa tragedia, non c’è discussione”. “C’è una sola ragione per la quale questo piano possa andare male: che gli enti preposti non autorizzino una quantità di imprese sufficiente a mettere tutta la popolazione del mondo che lo vorrà nelle condizioni di essere vaccinata. Se ci saranno i vaccini faremo in modo che tutti gli italiani potranno vaccinarsi, nei tempi e nei modi che saranno consentiti“.
Arcuri risponde anche a una domanda sulla vaccinazione a chi è stato già malato: “Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune. Per chi lo ha avuto, il periodo di immunità si concluderà e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi“.
Agostino Miozzo, sempre ospite di Mezz’ora in più. si dice “fiducioso” che il piano vaccinale – 15 mesi fino al marzo del 2022 – sarà realizzato. Su una possibile introduzione dell’obbligo vaccinale Miozzo ricorda che prevede una norma di legge primaria. “È un percorso che va fatto attraverso il Parlamento. Se dovesse esserci l’obbligo potrebbe esserci per categorie ad alto rischio come i sanitari. Per gli altri, come un semplice pensionato, vale più il convincimento che l’obbligo. Personalmente per le vaccinazioni sono per un’idea un po’ più rigida”. Il coordinatore del comitato scientifico rispondendo a una domanda dice “ci contestano di avere troppa forze e di essere troppo influenti. Sono in tanti, anche la politica. Il conflitto tra politici e scienziati è comprensibile: la politica fa la politica e gli scienziati dettano le regole della scienza. Alla politica fa comodo che un metro sia 70 centimetri. Le indicazioni sui trasporti hanno dato grossi problemi alle grandi compagnie, ad esempio, perché abbiamo fornito regole sul distanziamento”. Sulle misure restrittive previste per il Natale: “Ci apprestiamo ad entrare in una fase in cui “avremo il raddoppio della criticità, nei Pronto Soccorso arriveranno coloro che avranno l’influenza stagionale e coloro che avranno il Covid vero e proprio. Avremmo potuto imporre un lockdown assoluto, ma non possiamo permettercelo. Immaginiamo misure restrittive ma compatibili con la vita del Paese”. “
Fonte: Il Fatto Quotidiano