Vaccino a 12 anni, l’ok dell’Ema non basta. La rivolta dei genitori: «Mai ascoltati, serve il nostro consenso»

Tra una settimana il via libera al vaccino anti-Covid sugli adolescenti ma l’ultima parola, in realtà, non spetta all’Ema: è nella mani dei genitori.
Trattandosi infatti di ragazzi minorenni, è necessario coinvolgere le famiglie che, ad oggi, non sono state ancora ascoltate. Parte la richiesta per una campagna informativa, che metta in luce rischi e vantaggi per una fascia di età non ancora interessata dai vaccini.

Pfiizer antitodo alla Dad

Potrebbe rappresentare il punto di svolta per la ripresa della scuola in sicurezza, è stata accolta così la notizia data dal ministro alla slaute Roberto Speranza per la possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid Pfizer anche ai giovani dai 12 anni in su. Fino ad oggi solo per Pfizer è prevista la somministrazione dai 16 anni in su mentre per tutti gli altri si parte dai 18 anni. Nella prossima settimana, il 28 maggio, l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, darà il suo parere ma le aspettative sono alte: sembra che la direzione sia infatti quella giusta. Potrebbe infatti partire a breve la campagna di vaccinazione sui ragazzi dalle scuole medie in su. Un elemento valido contro le lezioni a distanza e le quarantene per il prossimo anno scolastico Ma l’ultima parola, in questo caso, non spetta agli esperti ma alle famiglie.
“Il vaccino è una soluzione che andrebbe ad abbracciare i giovani che oggi – spiega la segretaria dello Snals, Elvira Serafini – con le varianti portano a spasso il virus. Ma bisogna comunque rispettare la scelta dei genitori, la libertà delle famiglie deve essere prioritaria”.

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Rischi e benefici per gli adolescenti? Il Moige: «Dateci informazioni»

Il tema dei vaccini è da sempre caldissimo, di sicuro all’attenzione delle famiglie anche con diverse proteste. Sia con campagne a favore della gratuità sia, come accaduto pochi anni fa, con le proteste  contro l’obbligo di vaccinazione per accedere agli asili.  Si tratta, quindi, di un tema delicatissimo da affrontare prima di avviare la campagna sui 12enni.
«Da un decennio siamo in prima fila per la gratuità vaccinale- sottolinea Antonio Affinita, direttore generale del Moige, il Movimento italiano dei genitori – infatti, ad esempio, siamo stati i primi in Italia a chiedere con successo la gratuità per i vaccini contro la meningite. Per noi l’atto vaccinale deve essere un atto libero, responsabile, consapevole e gratuito». Ma a questo punto diventa necessario però coinvolgere le famiglie nella campagna sui minorenni, dando tutte le informazioni necessarie: «Occorre formare ed informare le famiglie in merito ai rischi e alle opportunità che offre l’atto vaccinale – spiega Affinita – ma ad oggi il ministro Speranza non ha avviato nessun dialogo con le famiglie, attendiamo di conoscere meglio i termini e le modalità della sua proposta per gli adolescenti, che fortunatamente sono una classe di età poco coinvolta».
Fonte: Il Messaggero.it

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