Usando l’Intelligenza Artificiale i ricercatori sperano di trovare un modo per parlare con le balene
Aver imparato a comunicare in un linguaggio compreso da un gruppo di individui ha permesso all’umanità di progredire ulteriormente. Ancora oggi, conoscere tante lingue apre molte porte. Ora i ricercatori, sfruttando avanzati modelli di apprendimento automatico supportati dall’Intelligenza Artificiale, vogliono capire che cosa si dicono animali come le balene, i ratti talpa o i pipistrelli. Con l’ambizione di poter elaborare delle risposte e avviare una sorta di dialogo.
Il supporto dell’IA
Analizzando 36.000 colonie dei ratti talpa, per esempio, alcuni ricercatori hanno riscontrato che ciascuna colonia aveva una propria firma vocale, che veniva ereditata di generazione in generazione, ha scritto il New York Times. Anzi, ogni volta che una nuova regina veniva instaurata nella colonia, emergeva un nuovo dialetto dominante, a dimostrazione di meccaniche sociali non diverse da quelle che hanno caratterizzato la storia umana.
I sistemi di apprendimento automatico servono ad analizzare grandi quantità di dati aggregati in modo da identificare degli schemi che potrebbero sfuggire a un gruppo di persone. La capacità di calcolo dei computer e gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, in pratica, studiano molto più velocemente le registrazioni delle conversazioni fra gli animali in modo da tentare di capire cosa si stanno dicendo e le intenzioni dietro a ciò che si stanno dicendo.
“È come se avessimo inventato un telescopio – un nuovo strumento che ci permette di percepire ciò che già c’era, ma che prima non potevamo vedere”, ha riassunto Tom Mustill, regista di documenti di scienza e natura.
I versi che alle persone possono apparire insignificanti nascondono in realtà complesse dinamiche sociali. Ciò che gli animali si dicono, per esempio, può dipendere dal contesto oppure da chi si trovano di fronte; e sfruttando quelli che possono essere definiti dei dialetti riescono anche a riconoscere se