Un comune dolcificante artificiale potrebbe smorzare la risposta immunitaria dei topi alle malattie

Secondo lo studio “The dietary sweetener sucralose is a negative modulator of T cell-mediated responses”, pubblicato su Nature da un team di ricercatori britannici, tedeschi e canadesi guidato da  Fabio Zani e Julianna Blagih del p53 and Metabolism Laboratory del Francis Crick Institute  «Nei topi, un elevato consumo di un comune dolcificante artificiale, il sucralosio, riduce l'attivazione delle cellule T, un componente importante del sistema immunitario». I ricercatori sottllineano che «Se si scoprisse che ha effetti simili negli esseri umani, un giorno potrebbe essere usato terapeuticamente per aiutare a smorzare le risposte delle cellule T. Ad esempio, nei pazienti con malattie autoimmuni che soffrono di attivazione incontrollata delle cellule T». Il sucralosio è un dolcificante artificiale, circa 600 volte più dolce dello zucchero, comunemente usato nelle bevande e negli alimenti. Come molti altri dolcificanti artificiali, gli effetti del sucralosio non sono ancora del tutto chiari, sebbene studi recenti abbiano dimostrato che il sucralosio può avere un impatto sulla salute umana influenzando il microbioma. Nel nuovo studio, finanziato da Cancer Research UK, i ricercatori hanno testato l'impatto del sucralosio sul sistema immunitario nei topi e spiegano che «I topi sono stati nutriti con sucralosio a livelli equivalenti all'assunzione giornaliera accettabile raccomandata dalle autorità europee e americane per la sicurezza alimentare. E’ importante sottolineare che, sebbene queste dosi siano raggiungibili, normalmente non sarebbero raggiunte da persone che consumano semplicemente cibi o bevande contenenti edulcoranti come parte di una dieta normale. I topi alimentati con diete contenenti alte dosi di sucralosio erano meno in grado di attivare le cellule T in risposta al cancro o alle infezioni. Nessun effetto è stato osservato su altri tipi di cellule immunitarie». Studiando più dettagliatamente le cellule T, gli scienziati hanno scoperto che «Un'alta dose di sucralosio ha influito sul rilascio di calcio intracellulare in risposta alla stimolazione, e quindi ha smorzato la funzione delle cellule T». I ricercatori ci tengono a tranquillizzare: «Questa ricerca non dovrebbe suonare come un campanello d'allarme per coloro che vogliono assicurarsi di avere un sistema immunitario sano o riprendersi da una malattia, poiché gli esseri umani che consumano livelli normali o anche moderatamente elevati di sucralosio non sarebbero esposti ai livelli raggiunti in questo studio». Invece, i ricercatori sperano che «I risultati possano portare a un nuovo modo di utilizzare dosi terapeutiche molto più elevate di sucralosio nei pazienti, basandosi sull'osservazione che quando ai topi con malattia autoimmune mediata da cellule T è stata somministrata una dieta ad alto dosaggio di sucralosio, questo ha contribuito a mitigare gli effetti dannosi delle loro cellule T iperattive». L’autrice senior dello studio, Karen Vousden, principal group leader al Crick, conferma: «Speriamo di mettere insieme un quadro più ampio degli effetti della dieta sulla salute e sulle malattie, in modo che un giorno possiamo consigliare le diete più adatte a singoli pazienti, o trovare elementi della nostra dieta che i medici possono sfruttare per il trattamento.  Sono necessarie ulteriori ricerche e studi per vedere se questi effetti del sucralosio nei topi possono essere riprodotti negli esseri umani. Se questi risultati iniziali reggono nelle persone, un giorno potrebbero fornire un modo per limitare alcuni degli effetti dannosi delle condizioni autoimmuni». Zani aggiunge: «Non vogliamo che le persone recepiscano il messaggio che il sucralosio è dannoso se consumato nel corso di una normale dieta equilibrata, dato che le dosi che abbiamo utilizzato nei topi sarebbero molto difficili da raggiungere senza intervento medico. L'impatto sul sistema immunitario che abbiamo osservato sembra reversibile e riteniamo che valga la pena studiare se il sucralosio possa essere utilizzato per migliorare condizioni come l'autoimmunità, specialmente nelle terapie combinatorie». La Blagih, ora al Maisonneuve-Rosemont Hospital Research Centre dell’università di Montreal, evidenzia che «Abbiamo dimostrato che un dolcificante comunemente usato, il sucralosio, non è una molecola completamente inerte e abbiamo scoperto un effetto inaspettato sul sistema immunitario. Siamo ansiosi di esplorare se ci sono altri tipi di cellule o processi che sono influenzati in modo simile da questo dolcificante». I ricercatori stanno continuando questo studio e sperano di poter eseguire test per verificare se il sucralosio ha un effetto simile negli esseri umani. Karis Betts, responsabile senior informazioni sanitarie al Cancer Research UK, conclude: «Questo studio inizia a esplorare come alte dosi di sucralosio potrebbero essere potenzialmente utilizzate in nuove opzioni terapeutiche per i pazienti, ma è ancora agli inizi. I risultati di questo studio non mostrano effetti dannosi del sucralosio per l'uomo, quindi non è necessario pensare di ambiare la dieta per evitarlo». 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Potrebbe essere usato terapeuticamente per aiutare a smorzare le risposte delle cellule T nei pazienti con malattie autoimmuni

[17 Marzo 2023]

Secondo lo studio “The dietary sweetener sucralose is a negative modulator of T cell-mediated responses”, pubblicato su Nature da un team di ricercatori britannici, tedeschi e canadesi guidato da  Fabio Zani e Julianna Blagih del p53 and Metabolism Laboratory del Francis Crick Institute  «Nei topi, un elevato consumo di un comune dolcificante artificiale, il sucralosio, riduce l’attivazione delle cellule T, un componente importante del sistema immunitario». I ricercatori sottllineano che «Se si scoprisse che ha effetti simili negli esseri umani, un giorno potrebbe essere usato terapeuticamente per aiutare a smorzare le risposte delle cellule T. Ad esempio, nei pazienti con malattie autoimmuni che soffrono di attivazione incontrollata delle cellule T».

Il sucralosio è un dolcificante artificiale, circa 600 volte più dolce dello zucchero, comunemente usato nelle bevande e negli alimenti. Come molti altri dolcificanti artificiali, gli effetti del sucralosio non sono ancora del tutto chiari, sebbene studi recenti abbiano dimostrato che il sucralosio


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