Umberto Galimberti, in Sicilia l’amore in jazz tra musica e parole
La Patagonia Pictures è lieta di annunciare “L’amore in jazz”. Un evento, unico nel suo genere, che promette di essere un’esperienza sensoriale completa, dove pensiero e suono si fondono per creare un momento di profonda riflessione e piacere estetico.
Due gli appuntamenti in Sicilia con l’autorevole filosofo, psicoanalista e saggista italiano: sabato 31 agosto al Teatro di Verdura di Palermo e domenica 1 settembre alla Villa Bellini di Catania per il cartellone del Catania Summer Fest 2024. Inizio spettacoli ore 21.00.
Biglietti disponibili su Ticketone
Umberto Galimberti
Il Professor Umberto Galimberti, filosofo e psicoanalista italiano, nato a Monza nel 1942, pone al centro dei suoi studi la figura dell’uomo che, in una realtà dominata dalla tecnica, si sente un “mezzo” nell’“universo dei mezzi”, alla continua ricerca di un senso al suo esistere, pervenendo alla conclusione che soltanto attraverso una “pratica filosofica” l’uomo possa orientarsi nel mondo della tecnica in cui si trova inserito, gettato e trovare sollievo al disagio. Nelle proprie opere sull’amore, Umberto Galimberti illustra come l’acutezza del pensiero penetri i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nelle dinamiche dell’attrazione, nel patto con l’amato/a, nei percorsi del piacere (dall’onanismo alla perversione). Sullo sfondo si muove, come un fantasma, continuamente evocato e rimosso, quello che propriamente o impropriamente gli uomini non smettono di chiamare amore.
Secondo l’autore, da un lato l’amore sembra esser diventato “l’unico spazio in cui l’individuo può esprimere davvero sé stesso, al di fuori dei ruoli che è costretto ad assumere in una società tecnicamente organizzata”; dall’altro lato, questo stesso spazio è diventato il luogo della radicalizzazione dell’individualismo, dove le persone cercano spesso nell’altro il proprio “Io”, e portano avanti relazioni più per realizzare il proprio Sé che il rapporto con l’altro.
Piero Delle Monache
Definito “uno dei dieci jazzisti del futuro” da GQ Magazine e riconosciuto “eccellenza nazionale”, Piero Delle Monache è un sassofonista e compositore che gira il mondo grazie alla musica. Classe 1982, ha suonato ai quattro angoli del pianeta, dalla Turchia al Giappone, dagli Stati Uniti alle principali capitali europee (tra queste Parigi, Bruxelles, Roma).In Africa ha tenuto una tournée organizzata da “Fondazione Musica per Roma” e il Ministero degli Esteri, toccando, con il suo quartetto, Addis Abeba, Nairobi, Maputo, Harare, Cape Town, Johannesburg e Libreville, spesso coinvolgendo musicisti del posto.
Jazzista catanese, inizia a studiare pianoforte classico presso il Conservatorio “V. Bellini” di Catania. Nel ’94, dopo aver visto suonare Tom Harrell, decide di iniziare a studiare la tromba abbandonando così lo studio del pianoforte classico. Nel febbraio 2012 consegue la laurea in jazz al Conservatorio “A. Corelli” di Messina. Nel corso degli anni, ha suonato in moltissimi festival: Londra, Shangai, Portogallo, Belgrado, Venezuela, New York, Toronto, Sud America. Da diversi anni, Dino Rubino instaura una fruttuosa collaborazione con Paolo Fresu e la Tuk Music, etichetta del trombettista sardo, diventa quella con cui il pianista pubblica con continuità.