Ucraina, dopo i carri armati toccherà ai caccia?
Dopo i trenta Abrams inviati dagli Stati Uniti e gli ottanta Leopard tedeschi — inviati da varie nazioni europee — i pianificatori militari di Kiev stanno rivolgendo la loro attenzione a quello che considerano il più logico passo successivo nello sforzo con chi gli alleati stanno aiutando a respingere l’invasione russa: la spedizione di moderni jet da combattimento.
Se l’invio dei carri armati è stato deciso dopo un processo anche conflittuale tra le varie posizioni all’interno della Nato, il dibatto sugli assetti aerei è destinato a diventare ancora più complicato. Sia per le difficoltà logistiche che la fornitura rappresenta, sia per il suo valore politico. Ma non è detto che non finisca positivamente.
Per ora viene considerato una linea rossa, secondo le informazioni diffuse da ambienti diplomatici. Tuttavia vale la pena ricordare che qualche mese fa anche l’invio di Himars e carri armati — due tipologie di armamenti offensivi — era considerata altrettanto una linea rossa. Prima ancora si era discusso dell’invio dei missili anti-carro Javelin e i vari pezzi di artiglieria come i francesi Caesar e
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