Terzino, mezz’ala, esterno: Theo ha imparato ad essere devastante ovunque

Terzino, mezz'ala, esterno: Theo ha imparato ad essere devastante ovunquemilannews.it

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© foto di DANIELE MASCOLO

Alzi la mano chi non ha mai avuto un fremito ogni volta che Theo Hernandez abbassa la testa, lancia il pallone in avanti e parte in sgasata. Un tipo di azione che i tifosi rossoneri hanno avuto la fortuna di vedere numerose volte nel corso degli anni, a più riprese. Il punto più alto lo si è toccato durante la cavalcata contro l’Atalanta dello scorso maggio, accompagnata dalla colonna sonora del ruggito di San Siro che cresceva di decibel ad ogni passo, ad ogni metro conquistato dal terzino francese, ma bisogna ammettere che anche ieri sera, nella gara decisiva di Champions League contro il Salisburgo, tutto lo stadio ha spinto a voce il numero 19 durante le numerose sgasate.

Accelerazioni devastanti che sono arrivate in zone diverse del campo: largo sulla fascia, in posizione da ala e perfino da mezz’ala. Mister Pioli è riuscito a trasformare un talento esplosivo ed istintivo in un calciatore che si sta avviando verso una maturità calcistica sorprendente. L’ex Real Madrid è riuscito a migliorare la fase difensiva, evolvendosi allo stesso tempo in quella offensiva: da treno infermabile sulla linea laterale a giocatore totale, quasi un box to box. Quella di accentrare il francese in fase di possesso è una scelta che evidentemente non piace a tutti i tifosi rossoneri, ma negarne l’importanza è impossibile: così facendo Theo apre spazi sulla fascia per permettere a Leao di effettuare a più riprese i suoi uno contro uno, si butta in quelli centrali diventando di difficile lettura per l’avversario e permette anche di passare a partita in corso, come accade sempre più spesso nell’ultimo periodo, ad una difesa a tre

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