TALETE | A metà novembre assemblea dei soci, l’ipotesi ricapitalizzazione e il rischio fallimento
Il destino di Talete è nelle mani dei Comuni, soci ed azionisti della Spa. A metà novembre sarà convocata l’assemblea dei soci per discutere dell’ipotesi ricapitalizzazione, l’unica strada che rimane percorribile dopo il naufragio delle due opzioni considerate principali: la privatizzazione ed il finanziamento Arera.
Sembrano non esserci alternative, per salvare Talete ogni Comune dell’ato, in base alla percentuale di quote detenute, dovrà mettere mano al portafoglio e inserire nel salvadanaio della società una certa quantità di denaro. Per alcuni si tratterà di una cifra tra i 100 ed i 500mila euro, per altri di milioni. E, in un momento come questo, con i sindaci costretti al risparmio energetico addirittura nelle rispettive città, sarà da vedere chi riuscirà a rispettare le attese.
Ma attenzione, perché per Salvatore Genova, amministratore unico della società, non tutto è perduto. Acea, o meglio, il colosso energetico Suez – che controlla, appunto, Acea – potrebbe “giungere in soccorso” e rilevare il 40% di Talete. Non è un mistero che, tra i famosi tre partner privati interessati all’acquisto, ci siano proprio i francesi di Suez. Tra l’altro, stiamo parlando della stessa società che decide anche quanto far pagare in termini di bollette energetiche. Tanto per rendere l’idea della potenza economica. Tuttavia, a rendere in salita la strada c’è il ricorso presentato da alcuni Comuni – tra cui Viterbo – contro la privatizzazione. Saranno giorni di fuoco.
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