Smart working, quanto fa bene a lavoratori e ambiente?

I risultati di una recente indagine di Enea dimostrano come lo smart working può aiutare a migliorare la qualità della vita.

WSI Economia Smart working, quanto fa bene a lavoratori e ambiente?

di Gianmarco Carriol
Pubblicato 5 Marzo 2022 • Aggiornato 3 Marzo 2023 15:54

Un’indagine condotta da Enea ha dimostrato che lo smart working permette di ridurre le emissioni di anidride carbonica di ben 600 chilogrammi all’anno per lavoratore, dimezzando la distanza percorsa in auto e consentendo risparmi in termini di tempo e carburante. Questo ha consentito di risolvere alcuni dei problemi più pressanti della vita moderna, tra cui l’inquinamento, il traffico e l’aumento dei costi.

Smart Workers Union, attraverso il suo portavoce Gilberto Gini, ha sottolineato l’importanza di adottare lo smart working su larga scala, come uno strumento per ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare la qualità di vita delle città. Gini ha anche sottolineato il fatto che la sostituzione di veicoli a combustione con quelli elettrici e la realizzazione di abitazioni green siano importanti, ma non alla portata di tutti. Per questo, lo smart working può essere un valido strumento per migliorare la qualità della vita, ed è necessario che il Governo prenda provvedimenti in tal senso.


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