Sicurezza antincendio sul lavoro. Dopo 20 anni la riforma
“Riceviamo e pubblichiamo”
Ci sono voluti oltre 20 anni, ma da oggi c’è un nuovo riferimento normativo sulla sicurezza antincendio. Quello precedente è stato infatti modificato da tre decreti ministeriali approvati lo scorso anno, che entrano in vigore proprio in questi giorni, ad eccezione della disciplina della qualificazione dei manutentori che è stata prorogata, anche su sollecitazione della Cna, di un anno. Per le imprese cambiano molti aspetti, dalle modalità di valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro alla prevenzione e protezione da introdurre a seconda del livello di rischio, fino alla formazione degli addetti antincendio.
Ecco i punti salienti dei tre decreti, entrati in vigore tra la fine di settembre e la fine di ottobre. Decreto sul controllo impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza antincendio. La novità è che ora il manutentore deve avere una qualifica professionale. Per il resto, il datore di lavoro deve tenere un registro che riporti i controlli periodici e gli interventi di manutenzione su impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza antincendio. Il registro va aggiornato in maniera costante in modo da essere fornito di tutte le informazioni richieste in caso di controlli. Decreto sui criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio. Viene introdotto l’aggiornamento della formazione per gli addetti al servizio antincendio, finora non previsto, con cadenza ogni 5 anni.
Nei luoghi di lavoro vanno adottate misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza,
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