Si è suicidato il medico Giuseppe De Donno, padre della cura del plasma iperimmune contro il Covid

Si è suicidato nel pomeriggio di oggi 27 luglio Giuseppe De Donno, il medico diventato famoso durante la pandemia per aver scoperto con successo la cura di plasma iperimmune per sconfiggere il Covid.
In una intervista del maggio del 2020 ha definito la sua cura “un’arma magica contro il virus”. Ancora sconosciute le cause del suo folle gesto.
Si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi 27 luglio Giuseppe De Donno, il medico diventato famoso durante la pandemia per aver scoperto e proposto la cura di plasma iperimmune per sconfiggere il Covid.
Secondo quanto riporta la Gazzetta di Mantova, ancora non si sanno le cause e i motivi che hanno spinto il medico a togliersi la vita. Il dottor De Donno era il primario di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, e insieme al Policlinico di Pavia, ha sperimentato la plasmaterapia con successo.
Durante l’emergenza sanitaria la sua cura aveva salvato tanti malati Covid. In una sua intervista del maggio 2020 aveva definito la cura del suo team “un’arma magica che ci consente di salvare più vite possibili“. Allo stesso tempo però il professore aveva spiegato di non volersi arrogare alcun merito circa l’invenzione di nulla, parlando di un perfezionamento di un’idea “che già esisteva”.
“Il nostro protocollo è ambiziosissimo”, aveva spiegato De Donno, rivelando che già a maggio dello scorso anno un’ottantina di pazienti sono stati trattati con la plasmaterapia con successo. Intanto c’è chi lo ricorda: “Un disastro… Aveva lottato per le cure contro il covid dal primo minuto. Aveva salvato centinaia di vite. Medicina mantovana in lutto, De Donno si è tolto la vita”, si legge sulla pagina twitter del politico Claudio Borghi.

La cura del plasma iperimmune del dottor De Donno

Per rendere possibile questa tecnica, sono stati fondamentali i donatori di sangue dei guariti Covid che devono avere caratteristiche fondamentali e il cui plasma deve essere certificato come contenente di anticorpi iper immuni.
“Ognuno dei guariti – aveva spiegato De Donno – dona poco più di mezzo litro di sangue ma, per usarlo, d’ora in poi, pare stiano sorgendo degli impedimenti”.
E ancora: “Adesso ogni volta dobbiamo chiedere l’autorizzazione al Comitato etico e questo ci fa perdere tempo prezioso“. Certo, il plasma può essere congelato, motivo per cui a Mantova hanno creato una banca del plasma per conservarlo ed eventualmente aiutare gli altri ospedali che ne fanno richiesta.
De Donno aveva poi ribadito duranti i primi mesi della pandemia che “creando banche plasma in giro per l’Italia riusciremmo ad arginare altre ondate del virus“.
Fonte: Fanpage.it

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.