
Scoperti i segreti del genoma più antico d’Italia: un bambino di 17.000 anni fa
Una scoperta archeologica di portata straordinaria getta nuova luce sulla vita di un bambino vissuto circa 17.000 anni fa nel Sud Italia, in pieno Paleolitico Superiore. Attraverso un’analisi multidisciplinare, un team di ricerca internazionale coordinato dalle Università di Firenze, Bologna e Siena ha ricostruito con precisione i dettagli di quella che è stata, in effetti,...
Scoperto il genoma più antico d’Italia, appartenente a un bambino vissuto 17.000 anni fa: le analisi rivelano nuove informazioni sul popolamento umano nel Paleolitico Superiore
©Nature
Una scoperta archeologica di portata straordinaria getta nuova luce sulla vita di un bambino vissuto circa 17.000 anni fa nel Sud Italia, in pieno Paleolitico Superiore. Attraverso un’analisi multidisciplinare, un team di ricerca internazionale coordinato dalle Università di Firenze, Bologna e Siena ha ricostruito con precisione i dettagli di quella che è stata, in effetti, una breve esistenza, ma ricca di implicazioni scientifiche.
I resti del bambino, tra i meglio conservati dell’epoca, hanno permesso di sequenziare il genoma più antico d’Italia. Le analisi genetiche rivelano che il piccolo, vissuto in Puglia, aveva occhi azzurri, capelli scuri e ricci, e la pelle scura. Come se non bastasse, un’altra scoperta importante riguarda i suoi genitori: i dati genetici indicano una parentela molto stretta, probabilmente una consanguineità che, se nel
Neolitico diventava più comune, durante il Paleolitico era assai rara. Questo dettaglio, unito a evidenti segni di stress fisiologico nei denti, ha portato gli
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