Richarlyson esce allo scoperto: Sono bisessuale, sono andato con uomini e donne, e allora?

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Il coming out di Richarlyson scuote il Brasile: “Ora voglio vedere se le cose miglioreranno davvero. C’è una questione più importante, ci sono persone che muoiono, il Brasile è il Paese che uccide più omosessuali”.

Se un giocatore facesse coming out e dichiarasse di essere gay, sarebbe rovinato“: quante volte abbiamo sentito questa frase a giustificazione del fatto che ‘incredibilmente’ nel mondo del calcio, con migliaia di professionisti in tutto il mondo, il numero di giocatori in attività non eterosessuali è pari a zero. Anzi, a due, ovvero Josh Cavallo, 21enne difensore australiano che ha fatto coming out nello scorso ottobre, e Jack Daniels, 17enne talento che milita nel Blackpool in Championship, che è uscito allo scoperto qualche settimana fa.

Troppo forti le resistenze retrive di un mondo che di fare passi avanti verso l’inclusività non sembra davvero avere voglia, a dispetto di occasionali manifestazioni di supporto che non hanno un impatto reale. La paura che la propria carriera possa essere irrimediabilmente compromessa fa dunque vivere clandestinamente la propria sessualità. L’ex nazionale brasiliano Richarlyson Barbosa Felisbino si è ritirato l’anno scorso, ma adesso ha deciso che di restare nell’ombra per espiare una colpa inesistente non è più tempo. Intervenuto nel podcast ‘Nos Armários dos Vestiários’, il 39enne centrocampista ha dunque fatto coming out, dichiarando che è bisessuale.

Richarlyson oggi, un uomo felice

Richarlyson oggi, un uomo felice

In due ore e mezza di chiacchierata, Richarlyson ha raccontato come il pregiudizio per la sua sessualità lo abbia perseguitato per tutta la sua carriera: “Per tutta la vita mi è stato chiesto se sono gay. Ho avuto una relazione con un uomo e ho avuto una relazione anche con una donna. Parlo qui oggi e presto verrà stampata la notizia: ‘Richarlyson è bisessuale’. E il meme è pronto. Diranno: ‘Wow, ma davvero? Non ne avevo idea’. Amico, sono normale, ho desideri come tutti. Sono uscito con un uomo, sono uscito con una donna, e allora? Che cosa hai intenzione di fare? Sfortunatamente il mondo non è preparato ad affrontare questa discussione e ad affrontarla in modo naturale“.

Il centrocampista con la maglia del Brasile in un’amichevole contro la Svezia

Il centrocampista con la maglia del Brasile in un’amichevole contro la Svezia

Richarlyson è stato un giocatore di alto livello, vincendo tre campionati brasiliani e un Mondiale per club col San Paolo e una Copa Libertadores con l’Atletico Mineiro. Nel 2007 ha messo in bacheca la ‘Bola de Prata’, ovvero è stato inserito nella Top 11 del Brasileirao, e l’anno dopo ha vestito per due volte la maglia della Nazionale verdeoro. Il coming out del giocatore ex Salisburgo è arrivato dopo più di un’ora di conversazione. Non gli è stato chiesto direttamente della sua sessualità, la decisione di parlare è venuta spontanea: “A causa delle tante persone che dicono che la mia posizione è importante, oggi ho deciso di dire: sono bisessuale. Se è quello che mancava, ok. Pronto. Ora voglio vedere se le cose miglioreranno davvero, perché questa è la mia domanda. C’è una questione più importante, ci sono persone che muoiono, il Brasile è il Paese che uccide più omosessuali. E stiamo qui a parlare di calcio, ok, ma il calcio è una piccola cosa. Ah, ma il tuo discorso può aiutare. No, non servirà. Chi è Richarlyson, per l’amor di Dio?! Sono un semplice cittadino comune, che ha avuto una bella storia nel calcio, ma non potrò muovere montagne per fermare questi crimini, per fermare l’omofobia nel calcio“.

Richarlyson esulta dopo un gol nel campionato brasiliano

Richarlyson esulta dopo un gol nel campionato brasiliano

Un grido di dolore giustificato da quello che Richarlyson vede tuttora intorno a lui. Siamo nel 2022 e lui è il primo giocatore che ha giocato nella Serie A brasiliana e in Nazionale a parlare apertamente della sua sessualità, un segnale importante nella lotta all’omofobia nello sport, dove le differenze non si accettano, con buona pace delle tante chiacchiere che tali restano. “Non ho mai messo la mia sessualità prima del mio lavoro, e non lo farei mai – spiega ancora il centrocampista – E non lo dico ora perché ho smesso di giocare. Molte persone cattive lo diranno, che ho parlato ora perché non gioco più. No. Non ne ho mai parlato prima perché non era la mia priorità, come non lo era oggi, ma oggi mi sono sentito a mio agio nel parlare“.

Richarlyson, che oggi fa il commentatore televisivo, quando giocava è stato fatto oggetto di pesanti allusioni sulla sua sessualità, attraversando momenti davvero terribili. Durante la sua permanenza al San Paolo, dove ha vissuto la fase più bella della sua carriera, è stato persino ignorato dai tifosi quando gridavano i nomi dei giocatori uno per uno. Non è stato facile, ma lui brillava comunque in campo. Era il suo modo di avere la meglio, di aggirare l’intolleranza, giocando bene senza mai abdicare alla sua personalità. A cominciare dall’apparenza. Nei suoi vestiti c’erano sempre colori accesi, sgargianti, soprattutto rosa, in una silenziosa protesta contro la ‘normalità’. “Sono sempre stato io – dice adesso orgogliosamente – Volevo mostrare alle persone che, indipendentemente da quello che dicevano, avrei vissuto la mia vita, avrei fatto qualsiasi cosa mi desse piacere“.

 

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