Omicron 5, una persona su 40 è positiva: mascherine al lavoro e smart working, cosa cambia
Su 40 persone una è positiva. Significa che in un condominio anche di medie dimensioni almeno una persona contagiata c’è. Il dato è quello del Lazio, una delle regioni che ha l’aumento più rilevante, insieme a Campania e Lombardia, ogni giorno di casi. Nell’incontro tra esperti dei Ministeri e parti sociali di oggi, come anticipato da giorni, si va verso la conferma dell’uso delle mascherine sui posti di lavoro. Dovranno essere usate le Ffp2, va verificata la temperatura che non deve superare 37,5 e viene incentivato lo smart working per tutelare i lavoratori fragili.
Ma tornerà obbligo mascherine al chiuso per tutti? Per ora al Ministero della Salute lo escludono, anche perché l’Italia sarebbe l’unico paese europeo a prevederlo, mentre altre nazioni addirittura non diffondono più i numeri sui contagi o hanno eliminato obbligo quarantena per positivi.
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L’esperienza del Portogallo che ha avuto una impennata con la Omicron 5 prima dell’Italia, ma ora sta già cominciando a scendere fa sperare in un raffreddamento della curva entro fine luglio. Ma ci sono due incognite: la prima è stata indicata dal professor Walter Ricciardi dell’Università Cattolica di Roma. Lasciando circolare indisturbato il virus d’estate, rischiamo poi un autunno drammatico. Il ritorno dell’obbligo delle mascherine a ottobre appare scontato, mentre dal ministro Speranza all’assessore laziale D’Amato dicono che l’epoca delle chiusure è terminata. L’altra incognita è il rischio caos a causa di un numero tanto elevato di positivi perché servizi pubblici ma anche privati potrebbero arrancare. Per fare un esempio, oggi la stampa sarda riporta la notizia della cancellazione dei voli della compagnia aerea Volotea per l’isola perché non riesce a sostituire il personale bloccato dal Covid.
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