Occhio, c’è chi vuole la Meloni morta

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Alla retorica di sinistra piace sbandierare la memoria, “il vizio della memoria”, ma la verità è che la memoria non serve per impedire nuove barbarie ma per rinfocolarle. La memoria come antidoto, medicina buona contro il male, ricordare per non ripetere. Ma quando. Siamo all’opposto, al ripetere ricordando. Io ricordo. Io, uomo dell’altro secolo, ricordo. Ricordo il furore, l’odio contrapposto, il gorgogliare del mitra, il gracchiare della pistola. Io stavo a Milano, via Montenevoso e di fronte alla mia stanza ce n’era un’altra, con la tapparella rotta, di sbieco, sempre calata, e filtrava la luce tutta la notte. C’erano le Brigate Rosse, custodivano il memoriale di Moro in copia. Una domenica mattina di inizio ottobre il nucleo scelto di Dalla Chiesa irrompeva, colpi di tosse di pistola, “aprite! Aprite!” e fuggiva chi può, i brigatisti, che tanto furbi non dovevano poi essere, decidevano d’infilarsi come topi nel bar Franco, lì all’angolo, dove andavo a giocare a flipper tutto il pomeriggio epiche sfide con gli amici nel tifo sornione delle puttane materne della pensione Cremona, lì di fronte.

Mio

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