“Non solo per la pace. In marcia per il Welfare e salari dignitosi”

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Marcia per la pace sì, ma non solo. La giornata di domani accoglierà infatti anche la marcia organizzata di Oxfam per chiedere maggiore attenzione su temi come il reddito, il lavoro e il welfare. A raccontarlo a La Notizia è Misha Maslennikov policy advisor di Oxfam e autore dell’analisi sulle diseguaglianze in Italia.

Qual è il significato della manifestazione di domani?
“A fronte dell’attuale periodo politico non proprio favorevole per i nostri importanti temi scendiamo in piazza per chiedere maggiore attenzione nei confronti delle diseguaglianze e della povertà. Certo, la nostra manifestazione confluirà poi nella marcia della pace, perché per natura abbracciamo quesi temi. Ma non solo. Perché avvertiamo che tanti italiani sentono il bisogno di scendere in piazza e chiedere un cessate il fuoco. Voglio sottolineare che però noi confluiamo nella marcia della pace con un’identità nostra che punta all’ampliamento dei diritti sociali e civili di cui il Paese ha bisogno”.

Quando parla di disuguaglianza intende tra nord e sud?
“Non solo ma anche tra aree urbane e limitrofe, tra aree urbane e aree esterne. C’è una forte difficoltà nell’accesso ai servizi. C’è da dire che siamo consapevoli che non rientra tra le priorità di questo Governo. Non che i governi precedenti abbiano fatto bene però nonostante ci sia un evidente scollamento tra questo Governo e il mondo associativo chiediamo comunque di essere ascoltati. Siamo in un Paese in cui le diseguaglianze economiche e sociali erano marcate prima del grande shock della pandemia e che ora rischiano di essere ulteriormente esacerbate. Abbiamo oltre cinque milioni di persone in povertà assoluta, oltre otto milioni in povertà relativa”.

E qual è la situazione del mercato del lavoro?
“Abbiamo mercati del lavoro fortemente diseguali che generano strutturalmente povertà lavorativa. Un lavoratore su tre è a bassa retribuzione”.

Ma a suo avviso qual è il vero problema e, soprattutto, come crede che si potrebbe intervenire?
“Occorrono misure pesanti ma il punto è che qui nessuno pensa alla qualità dei posti di lavoro. Il reddito di cittadinanza è una misura più che giusta e che andrebbe rafforzata, non tolta o ripensata come dice la Meloni. Invece qui emerge una narrativa di colpevolizzazione della povertà e di guerra ai poveri. Togliere il reddito di cittadinanza agli attuali beneficiari è sbagliatissimo”.

Perché?
“Nessuno tiene conto del fatto che si tratta di persone che non hanno competenze e che quindi


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