Non ci resta che condonare: per coprire i buchi della manovra il governo pensa a nuove sanatorie
Le voci di una sanatoria, una voluntary disclosure, tornano ogni volta che un governo si trova a secco di risorse per la manovra. E non potevano mancare neanche stavolta, considerando che l’idea dei condoni di certo non dispiace a questa maggioranza.
Con la destra al governo, i condoni sono quasi all’ordine del giorno. E, seppur il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, smentisca l’ipotesi, è evidente che qualcuno nella maggioranza punta invece a far girare questa voce il più possibile. I soldi per la manovra servono e l’idea di un favore a qualche contribuente non proprio fedele, alla destra non è mai dispiaciuta.
I buchi da sanare per la manovra
Il governo per la legge di Bilancio ha bisogno di una cifra tra i 25 e i 30 miliardi, ma al momento ne ha meno della metà. E di certo non aiuta il Pil in frenata (con diversi tagli delle stime di crescita negli ultimi giorni, dall’Ue a Fitch). Bisogna recuperare altre risorse e per farlo si studiano diverse ipotesi: da nuove tasse a nuove sanatorie.
Il governo pensa a nuovi condoni
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