“Niente aumento di stipendio. Dateci il cartellino. Ma il lavoro dei docenti non è una missione”. L’affondo del maestro Corlazzoli

"Niente aumento di stipendio. Dateci il cartellino. Ma il lavoro dei docenti non è una missione". L'affondo del maestro Corlazzoliorizzontescuola.it

Di redazione

Non è la prima volta che esprime in modo deciso la propria opinione sulla scuola. Stavolta, Alex Corlazzoli, giornalista del Fatto Quotidiano e maestro, si concentra sullo stipendio dei docenti e…sul cartellino.

La presa di posizione di Corlazzoli parte dalla proposta di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli: “Tra scuola e casa, gli insegnanti italiani dichiarano di lavorare (dati Ocse Talis) 26 ore alla settimana, contro una media europea di 33 ore. Di sicuro, l’insegnante coscienzioso ne fa ben di più, ma siamo certi che non ci sia chi si limita al minimo sforzo, senza che preside, colleghi o famiglie possano lamentarsene? Nel resto d’Europa, queste attività sono disciplinate da contratto e svolte in genere a scuola, con un impegno lavorativo settimanale di fatto a tempo pieno (35 ore in Francia, 38 in Spagna, 40 in Germania)”.

“La maggioranza degli italiani, scrive Corlazzoli, è convinta che il maestro e il professore entrino in classe e inizino a far lezione dopo aver bevuto il caffè e letto il giornale. Non solo. Il mantra del “fate tre mesi a casa” è il cavallo di battaglia dei detrattori della scuola”

“La pecca del mio caro amico Andrea (non me ne voglia) è che frequenta poco la vita di ogni giorno nella scuola. Sono d’accordissimo: dovremmo fare molte più ore a scuola; a studiare; a preparare le lezioni; a fare ricerca. Ma dove? E soprattutto quando? Nel plesso dove insegno non esiste un’aula docenti ma uno spazio esiguo dove ci stanno la collaboratrice scolastica; un paio di stampanti; due o tre personal computer; le mascherine non usate e chi più ne ha più ne metta”,

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