Mikhail Devjataev:Escape from Hell
Mikhail Devjataev era un Tenente Anziano “starshij lejtenant” corrispondente al grado di Primo Tenente” della Guardia Mikhail fu catturato dai tedeschi il 13 luglio 1944 quando Il suo caccia venne abbattuto intorno a Leopoli in Ucraina Il suo caccia venne colpito in modo irrimediabile ed iniziò a precipitare così il Tenente Devjataev prese l’inevitabile decisione di lanciarsi dall’aereo ma qualcosa durante il lancio andò storto e lui urtò contro l’ala dell’aereo; fu probabilmente solo grazie alla sua forza ed al suo fisico possente, che riuscì a sopravvivere
Mikhail Devjataev:Escape from Hell
Venne immediatamente catturato, Devjataev si rifiutò di collaborare con i nazisti i quali, lo rinchiusero quindi in un campo di prigionia polacco. Ma Mikhail voleva tornare a casa così tentò la fuga scavando un tunnel con il quale intendeva raggiungere l’esterno del campo ma il suo tunnel venne scoperto, e fu inevitabilmente condannato a morte e trasferito nel campo di concentramento di Sachsenhausen per essere li giustiziato.
Il libro del suo destino aveva ancora molti capitoli su di lui infatti la vita gli fu salvata dal barbiere del campo di concentramento quando uno dei prigionieri, un certo Nikitenko semplice maestro elementare, in attesa nel corridoio del suo turno dal barbiere, si accese una sigaretta e fu per questo picchiato a morte dalle guardie del campo Ecco l’occasione giusta: il barbiere amico di Mikhail Devjataev, sapendo della condanna a morte dell’amico, scambiò la targhetta identificativa del povero maestro elementare morto dalle botte con quella del condannato a morte Mikhail Fu così che il presunto cadavere di Devjataev bruciò nel forno crematorio del campo, e Mikhail con l’identità del maestro Grigorij Nikitenko continuò la sua vita nel campo di Sachsenhausen I tedeschi usavano come operai i prigionieri, tutti lo facevano in quel tempo, ma se davvero avessero saputo che l’ex maestro elementare Nikitenko in realtà era un esperto pilota di caccia sovietici, mai lo avrebbero mandato a lavorare al campo sull’isola baltica di Usedom perché proprio su quell’isola, si trovava il centro di ricerca militare di Peenemunde, che veniva usato per sviluppate le nuove segretissime armi del Reich come il primo aereo a reazione dell’intera storia aeronautica, il missile da crociera V1 e il missile balistico V2 Devjataev ormai si era calato nella parte del povero maestro elementare morto di botte e bruciato nel campo di concentramento Nikitenko, nessuno li sapeva chi fosse in realtà e fu quindi scelto per svolgere vari lavori all’interno del campo di volo delle nuove attrezzature sperimentali ed altamente innovative.
Nessun pilota sovietico, benché prigioniero, sarebbe mai stato autorizzato a lavorare nell’aerodromo e sugli aerei, ma nessuno aveva paura del semplice insegnante Nikitenko. Decise che doveva tentare nuovamente la fuga per informare la sua Nazione dell’esistenza di quel sito, di cosa si stesse sviluppando e del pericolo che esso costituiva per loro Al campo sull’Isola di Usedom individuò altri 9 suoi connazionali con i quali tentare la fuga a bordo di un bombardiere Heinkel He 111 Ma lui, unico pilota del gruppo di fuggiaschi ed unico ad aver in qualche modo a che fare con il mondo dell’aviazione, non conosceva come quell’aereo volasse, non ne conosceva i comandi così trovò insieme ai compagni ogni scusa per essere assegnato dai tedeschi alla cura di quell’aereo che loro avevano individuato per la fuga Entrava, ne scrutava i comandi e poi immaginava la sera ed ogni notte seguente, come lo avrebbe pilotato, come avrebbe avviato i motori, la rincorsa ed infine il decollo per sparire veloce tra le nuvole e poi la rotta che avrebbe deciso di seguire per tornare a casa L’8 febbraio del 1945, durante la pausa pranzo al poligono, i dieci fuggitivi si diressero verso l’Heinkel 111, uccisero il militare posto a guardia dell’aeroplano e si misero in tutta fretta a prepararsi al decollo Misero in moto l’aereo ed iniziarono il rullaggio sulla pista di decollo ma il primo tentativo fallì perché non riuscirono a staccarsi da terra, la pista era finita Avevano rischiato di finire in un canalone li presente ma riuscirono a girare l’aereo per effettuare un nuovo tentativo questa volta, in direzione opposta alla precedente Ma che qualcosa al campo di volo “non stesse andando nel verso giusto” le guardie incominciarono a capirlo
Venne suonato l’allarme ed il personale addetto ai cannoni antiaerei si prepararono a sparare, ed ai caccia fu ordinato di decollare per abbattere i fuggitivi, per nessun motivo dovevano appropriarsi di quel velivolo! ma il bombardiere guadagnò presto le nuvole infatti i cannonieri non riuscirono in tempo a far fuoco su di esso ed i caccia alzatisi in volo non lo trovarono nascosto tra le nuvole, solo uno di loro ci riuscì ma per fortuna dei fuggitivi, era l’unico caccia decollato che era appena tornato da una precedente missione, non aveva più munizioni e nella fretta del decollo, si erano scordati di ricaricare le sue formidabili mitragliatrici Mikhail si era immaginato centinaia di volte quel viaggio e quella rotta, così sfuggito agli inseguitori, pose il muso dell’aereo in direzione di Stalingrado Erano già su suolo sovietico ma ancora non erano in salvo, perché un Focke-Wulf tedesco in ricognizione, gli si avvicinò insospettito per controllare qull’aereo tedesco che su suolo ostile volava così basso di quota e con il carrello abbassato Ma proprio in quel momento entrarono entrambe gli aerei tedeschi sotto il raggio di tiro della contraerea sovietica la quale, aprì subito il fuoco contro di loro Fu una vera fortuna che venne colpito l’aereo “giusto” e non quello con a bordo i fuggitivi i quali così, si liberarono dell’inseguitore e riuscirono ad miracolosamente ad atterrare Erano stati colpiti anche loro ma non in modo catastrofico Una volta atterrati vennero quasi immediatamente circondati dai soldati sovietici che, nonostante fossero dei loro, li arrestarono per condurli in un “campo di filtraggio” per consentire ai comandi sovietici di accertare la loro identità ed il loro grado e che non fossero diventati agenti nelle mani dei tedeschi Grazie alle descrizioni accurate del sito dal quale provenivano fornite da Devjataev e dai suoi compagni, il campo venne bombardato e parzialmente distrutto Si scorì anche che l’Heinkel 111 usato per la fuga, era pieno zeppo di ogni tipo di apparecchiatura segreta per la comunicazione, il controllo e il monitoraggio dei lanci dei missili di classe V in studio dai tedeschi Tutti e 10 i membri del gruppo vennero infine rimandati al fronte ma solo Devjataev riuscì a rimanere vivo fino alla fine del conflitto
Finita la Guerra Devjataev aiutò il padre della cosmonautica sovietica, Sergej Koroljóv, nello studio dei missili balistici e da crociera, dando così il suo contributo alla creazione delle future armi missilistiche avanzate Fu solo il 15 agosto del 1957 che gli venne conferita l’onoreficienza di Eroe dell’Unione Sovietica
=> Fonte Tweet di : Luperco @Uni910709521 / ph:WikipediA