Migranti, La rabbia del pescatore di Crotone: “Mi sento in colpa perché non sono riuscito a salvare nessuno”
«Pensavo fosse vivo». E invece no. Inizia così il racconto della testimonianza di Vincenzo Luciano, il pescatore 51enne che la scorsa domenica, 26 febbraio 2023, si è precipitato tra i primissimi sulle spiagge di Steccato di Cutro (KR) per tentare di salvare le persone finite in mare dopo il naufragio della loro barca.
Tra i naufraghi c’erano anche dei bambini
Aveva appreso nella notte, da una telefonata di un amico, del naufragio in corso. Aveva visto che una barca con centinaia di migranti a bordo stava andando in frantumi. Arrivato in spiaggia, Luciano aveva iniziato a tirare fuori dal mare i cadaveri, per evitare che la risacca li trascinasse al largo, anche se le reali dimensioni della tragedia gli sono state evidenti solo alcune ore dopo, con il sorgere del sole. E, se al peggio non c’è mai fine, un’immagine particolarmente straziante emerge a un certo punto della sua testimonianza: «Ho preso un bambino, pensavo fosse vivo, e mi sono tuffato in acqua vestito: era un bambino di 2 o 3 anni, quando l’ho tirato fuori aveva ancora gli occhi
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