Mettersi le dita nel naso aumenta le possibilità di contrarre l’Alzheimer
Spesso, parlando di Chlamydia, si pensa unicamente alle infezioni che coinvolgono i genitali. Tuttavia, questa grande specie di batteri può colpire anche altre aree del corpo, sia degli uomini che degli animali. Ad esempio, conosciamo la C. pneumoniae che interessa le vie respiratorie, soprattutto il naso. Ciò che allerta gli esperti è la possibilità che il microbo possa aggiungere il cervello. A delineare lo scenario è James St John, docente della Griffith University, che ha realizzato una serie di esperimenti con C. pneumoniae sui ratti constatando che il naso rappresenta una chiave per l’infezione al cervello.
Mettersi le dita nel naso aumenta le possibilità di contrarre l’Alzheimer
“Siamo i primi a dimostrare che la Chlamydia pneumoniae può raggiungere il naso e il cervello dove può provocare malattie non dissimili al morbo di Alzheimer”, ha dichiarato l’esperto. “L’abbiamo visto accadere in un modello murino e le prove sono potenzialmente spaventose, anche per gli uomini”. In ogni caso lo stesso St. John ha riconosciuto come il lavoro necessiti di una ricerca approfondita sui campioni umani, per giungere alle conclusioni. Nei
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