Mammagialla, l’alta sicurezza si mostra vulnerabile: trovati hashish, smartphone e microtelefoni
“Una perquisizione straordinaria nel carcere di Viterbo è stata predisposta ieri dal provveditorato regionale del Lazio ed effettuata nelle sezioni di alta sicurezza dal personale di polizia penitenziaria. Ritrovati due smartphone, due microtelefoni e sostanza stupefacente di tipo hashish”. Lo comunica Ciro Di Domenico, del coordinamento regionale del sindacato di polizia penitenziaria Fp Cgil del Lazio.
“Continuano i rinvenimenti si sostanze stupefacenti e telefonini nel carcere di Mammagialla – commenta Di Domenico -, un fenomeno reso possibile e aggravato dalla carenza di personale di polizia in servizio nell’istituto viterbese e un sovraffollamento di detenuti oltre il 35% rispetto alla capienza prevista”.
A Di Domenico si aggiunge anche Mirko Manna, del sindacato Fp Cgil nazionale. “Il carcere di Viterbo è già carente di almeno cento unità. Ai poliziotti in servizio va tributato il riconoscimento e il ringraziamento per la loro dedizione e i loro risultati. Il rinvenimento di telefoni e droga in carcere, anche quando sono di modeste entità, sono uno strumento importantissimo per garantire la sicurezza nel penitenziario, in particolar modo quando vengono effettuati nelle sezioni in cui sono ristretti detenuti in alta sicurezza”.
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