Luisa Ranieri, il bello di riconoscersi

Nella propria pelle (che cura in modo maniacale), nelle proprie scelte, che si tratti di cibo, di fitness o di lavoro. Luisa Ranieri, musa di Filorga, seleziona che cosa concedersi e che cosa evitare. Perché quello che conta è imparare a farsi del bene

Alla dieta unisce anche un po’ di movimento? 
«Prima mi allenavo tantissimo, avevo un personal trainer, ma, essendo una vulcanica che si stufa di tutto perché in realtà sono una pigra cronica, mi piace cambiare. Ora 
faccio yoga, barret, gyrotonic. Punto sull’elasticità, ma con calma».

Segue una particolare routine cosmetica?
«Sì, e pure lunghissima: mi lavo il viso con una specialità in schiuma, poi acqua micellare, mi sciacquo ancora e quindi applico siero, contorno occhi e crema. Sono “malata”, lo sono sempre stata. Mia madre mi chiamava “la suocera”. Non riesco a coricarmi se non ho la sensazione di pulito». 

Lei sa accettare le critiche?
«Emotivamente colpiscono e fanno male, sarei un’ipocrita se dicessi di no. Specialmente quelle feroci e gratuite. Sa cosa faccio allora? Prendo le distanze e blocco chi mi vuole male: se non mi ami non mi seguire. Io ho il mio pubblico rispettoso, non accetto di stare al passo con la volgarità dei nostri tempi». 

Efficacia sensoriale Luisa Ranieri, ispiratrice di una bellezza empowered che non si lascia limitare e intimidire dai cliché, grazie al suo modo di vivere la vita con consapevolezza,


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