L’ex-br Persichetti annienta Saviano: «Mi querelò e perse. In lui c’è un fanatismo profondo»

È stato querelato da Roberto Saviano nel 2010 ma la magistratura gli ha dato ragione. Come riporta l’Adnkronos, protagonista del caso l’ex brigatista Paolo Persichetti, all’epoca dei fatti giornalista per Liberazione, che, nonostante l’esito a lui favorevole nel contenzioso, ha patito «conseguenze pesanti a causa di questa vicenda». «Il magistrato di sorveglianza sospese per un periodo i […] L'articolo L’ex-br Persichetti annienta Saviano: «Mi querelò e perse. In lui c’è un fanatismo profondo» sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

È stato querelato da Roberto Saviano nel 2010 ma la magistratura gli ha dato ragione. Come riporta l’Adnkronos, protagonista del caso l’ex brigatista Paolo Persichetti, all’epoca dei fatti giornalista per Liberazione, che, nonostante l’esito a lui favorevole nel contenzioso, ha patito «conseguenze pesanti a causa di questa vicenda». «Il magistrato di sorveglianza sospese per un periodo i permessi e successivamente la direzione si oppose alla concessione dell’affidamento in prova – ricorda, con amarezza – Ho fatto così altri due anni di semilibertà fino a quando la Cassazione mi ha dato ragione. Mio figlio ha dovuto attendere altri 24 mesi per avermi accanto a lui».

L’ex br Persichetti: Saviano? Si sente “il testimone della verità”

«Roberto Saviano ha sempre utilizzato la parola come uno strumento di potere mai come un esercizio di libertà – sottolinea l’ex br, oggi ricercatore storico – Lo dimostrano le tante querele da lui intraprese in passato contro persone che la pensavano diversamente da lui o ne criticavano le affermazioni». Saviano «ha sempre rivendicato per sé quello che nega agli altri», si sente «il testimone della verità», «l’incarnazione del vero» e «gli altri per forza di cosa sono altro dal vero e chi lo critica e non la pensa come lui un ostacolo alla verità».

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Il racconto dell’ex br Persichetti

«C’è una intolleranza costitutiva nel modo di porsi, un fanatismo profondo», rincara la dose Persichetti, che ripercorre così gli eventi che lo hanno visto contrapporsi all’autore di Gomorra: «Nel gennaio del 2010 sono stato querelato da Roberto Saviano perché su Liberazione avevo scritto che i familiari di Peppino Impastato contestavano la veridicità di una telefonata da lui raccontata in un volume appena pubblicato, La parola contro la camorra. Secondo Saviano la madre di Impastato l’aveva chiamato per incoraggiarlo


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