L’alimento più sprecato del pianeta? La frutta
È la frutta l’alimento più sprecato del pianeta: a rilevarlo sono i dati del 2° Cross Country Report dell’Osservatorio Waste Watcher International, che hanno monitorato 9 Paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone.
È la frutta l’alimento più sprecato del pianeta
Lo studio è stato realizzato in occasione della 3ª Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari del 29 settembre e della Giornata mondiale del cibo, il World Food Day in calendario il prossimo 16 ottobre. Con la ricerca risulta che gli italiani gettano individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue l’insalata con una media di 26,4 grammi pro capite, e il pane fresco con 22,8 grammi.
L’Italia è superata dagli Stati Uniti, con 39,3 grammi di frutta a testa, la Germania con 35,3 e il Regno Unito che si attesta su uno spreco settimanale di 33,1 grammi a testa. Nella classifica degli alimenti più sprecati entrano anche latte e yogurt (38,1 grammi settimanali negli Stati Uniti, 27,1 in Germania), gli affettati e salumi (21,6 grammi in Francia, 14,2 grammi settimanali in Giappone), riso e cereali, che in Brasile si gettano per 27,2 grammi settimanali e i cibi pronti che i giapponesi sprecano in misura media di 11,5 grammi settimanali. «Lo spreco alimentare- afferma il direttore scientifico Waste Watcher Andrea Segrè – varia con le stagioni. Per questo abbiamo deciso di monitorare due diversi periodi dell’anno, il mese di agosto e quello di gennaio, per i rapporti annuali Waste Watcher». «In questo periodo – sottolinea inoltre Segrè- preoccupa, rispetto allo spreco alimentare, il costo legato all’energia nascosta per produrre il cibo gettato. Waste Watcher ha calcolato che vale ben 4,02 miliardi euro lo spreco di energia nascosta nel cibo sprecato durante il 2021 solo nelle nostre case Un costo che porta a circa 11 miliardi euro complessivi il valore dello spreco alimentare domestico in Italia, sulla base di un costo dell’energia elettrica pari a circa 0,4151 €/kWh. Lo stesso spreco alimentare domestico nel periodo equivalente del 2020 determinava una perdita economica a livello energetico di 1,61 miliardi euro. Ridurre lo spreco alimentare determinerebbe una diminuzione non solo dell’impronta energetica ma anche degli impatti ambientali».
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