La storia di Helene Louise Ten Cate Brouwer, agente doppio in Italia

La sua storia è stata ricostruita sia con gli interrogatori fatti nella prigione di Holloway dal 24 novembre 1944 in poi e da quelli effettuati dal Csidic (Combined Service Detailed Interrogation Centre), in Italia ad agenti tedeschi o sospettati di essere tali. La giovane donna era arrivata in Italia nel gennaio 1943, con visto d’ingresso […]

La sua storia è stata ricostruita sia con gli interrogatori fatti nella prigione di Holloway dal 24 novembre 1944 in poi e da quelli effettuati dal Csidic (Combined Service Detailed Interrogation Centre), in Italia ad agenti tedeschi o sospettati di essere tali. La giovane donna era arrivata in Italia nel gennaio 1943, con visto d’ingresso nel Regno, valido una sola volta, concesso il 28 settembre 1942 dal Regio Console Generale d’Italia a Vienna, a Anneke Van Tuyll, il nome sul passaporto consegnatole dai tedeschi a Amsterdam il 3 agosto precedente. Professione dichiarata: governante, storia di copertura che usò all’arrivo alleato a Roma. Girava in realtà anche con un lasciapassare in lingua italiana da usare per attraversare le linee tedesche che portava il timbro Bofchlshaber der Sicherheitspolizei und das S.D., firmato da Herbert Kappler.

Dopo la liberazione di Roma, il governo militare alleato, il 21 agosto 1944, aveva fornito a ‘Anneke’ che si dichiarava abitante in via Carissimi, un lasciapassare per viaggiare da Roma a Tivoli su una macchina civile per un trattamento medico. Si era già convertita in


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