La “Porta dell’Inferno” in Siberia si sta sempre più espandendo (e la colpa è dei cambiamenti climatici)
Il crollo sempre più rapido della Porta dell’Inferno di Batagaika è un esempio eloquente degli impatti dei cambiamenti climatici sul permafrost e sull’ambiente circostante
@Tormod Sandtorv/Wikipedia
La “Porta dell’Inferno” della Siberia, conosciuta anche come il crollo di Batagaika, sta suscitando preoccupazione tra gli scienziati poiché si sta espandendo più rapidamente del previsto a causa dei cambiamenti climatici.
Situato nelle gelide Yana Highlands, questo cratere è stato scoperto per la prima volta nel 1991 e da allora ha continuato ad aumentare sia in larghezza che in profondità a causa dello scioglimento del permafrost, il terreno ghiacciato che copre vaste aree della Siberia.
Recenti studi hanno rivelato che il cratere è profondo circa 90 metri e continua ad espandersi verso l’esterno ad un ritmo accelerato. Il volume del crollo del disgelo regressivo (RTS), come viene chiamato, aumenta di circa 1 milione di metri cubi all’anno, secondo il glaciologo Alexander Kizyakov e il suo team.
Attenzione anche alo scioglimento del permafrost
Questo rapido processo di espansione ha conseguenze significative sull’ambiente circostante, inclusa un’erosione potenziata sulla riva del fiume Batagay
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