La politica umana fa schifo, ma vi fidereste di un partito guidato da un’Intelligenza Artificiale?
Alle elezioni danesi di novembre, ha provato a candidarsi anche un partito guidato da un’intelligenza artificiale, il Synthetic Party. Il suo volto pubblico è un chatbox chiamato Leader Lars, che interagisce con le persone su Discord, e il suo programma parla a chi «non si sente rappresentato». Pur non trattandosi della prima volta in cui un’AI scende in politica, il Synthetic Party, che non è riuscito a raggiungere il numero minimo di firme per candidarsi, ha come obiettivo quello di capire come l’intelligenza artificiale possa inserirsi in un contesto democratico. «Nessuno ha mai fatto un esperimento del genere in precedenza, perché il dibattito politico sull’IA e la democrazia riguarda più la regolamentazione che la partecipazione», ha detto a Rolling Stone Asker Staunæs, creatore del Synthetic Party e ricercatore della ONG di tech-art MindFuture. Ma il tema resta quello di come convincere le persone a fidarsi di un’AI, anche in politica.
Come spiega Staunæs, il Synthetic Party «ha unito i diversi obiettivi concettuali e strategici, tra arte, politica, filosofia e tecnologia». «MindFuture si è rivolta a Computer Lars perché voleva aprire un
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