
La Francia dichiara guerra al fast fashion: arrivano leggi rivoluzionarie, con tasse e divieti pubblicitari
Approvata dalla Camera bassa francese la legge contro il fast fashion mirata a ridurre l’impatto ambientale dei vestiti a basso costo con divieti di pubblicità e imposta ambientale
La Francia si sta ergendo come pioniere nella lotta contro il fast fashion, proponendo una legislazione mirata a ridurre l’impatto ambientale dei vestiti a basso costo. Questa mossa, che potrebbe rivoluzionare l’industria di questo settore a livello globale, arriva dalla città di Parigi, celebre capitale dell’alta moda che insieme ad altre metropoli come New York, Milano e Londra costituisce le big four della moda mondiale.
La proposta di legge approvata recentemente alla Camera bassa francese segna un passo significativo nella regolamentazione del settore tessile, prendendo di mira i marchi del fast fashion come Shein e Temu. Le due misure chiave della legge comprendono il divieto di pubblicità per tessuti economici e l’applicazione di un’imposta ambientale sui capi a basso costo.
La deputata Anne-Cecile Violland, esponente del partito di Emmanuel Macron, ha sottolineato che l’industria tessile rappresenta attualmente il 10% delle emissioni di gas serra e costituisce un grave spreco
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