Ischia, «l’uomo di fango», sopravvissuto alla frana, torna a casa

È stato dimesso dall’ospedale: si è salvato rimanendo attaccato a un infisso per non farsi portare via, fino a quando non è stato messo in salvo dai vigili del fuoco

Dopo 37 giorni di ricovero, Giovan Giuseppe «Peppe Tubi Storti» Di Massa, «l’uomo di fango» travolto dalla frana di Casamicciola, a fine novembre, è stato dimesso dall’ospedale Cardarelli di Napoli. Idraulico, 60 anni, era stato trascinato dalla furia distruttiva dell’alluvione, e si è salvato rimanendo tenacemente attaccato a un infisso per non farsi portare via, fino a quando non è stato messo in salvo dai vigili del fuoco. 

All’alba, quando ancora non era giorno, ha preso l’auto e, da Porto Ischia, dove vive con la moglie e con il più piccolo dei suoi due figli, che lavora con lui nell’azienda di famiglia, si è diretto a Casamicciola, sottovalutando l’allerta meteo che era stata proclamata. Lì, in montagna, c’era la casa dove è cresciuto, quella dei suoi genitori, dove amava rifugiarsi per coltivare le sue passioni: l’orto e la brace. 

A Casamicciola, un boato sordo lo mette in allerta: Peppe esce dall’auto e viene trascinato dalla frana. Finisce in un seminterrato e il fango lo travolge, ma lui rimane saldamente aggrappato a un infisso e lì rimane per ore, fino all’arrivo dei soccorsi. «Sono appeso», grida ai vigili del


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