Iran, repressione feroce e inumana. Massacrata a 16 anni Mahak Hashemi: portava un cappellino da baseball

Mahak Hashemi di soli sedici anni viveva a Shiraz insieme al padre e alle due sorelline. Il 24 novembre, giovedì scorso, è uscita di casa indossando il berretto da baseball al posto dell’hijab, come faceva ormai da settimane per affiancare la rivoluzione iniziata a metà settembre nel nome di Masha Amini. Non ha più fatto […] L'articolo Iran, repressione feroce e inumana. Massacrata a 16 anni Mahak Hashemi: portava un cappellino da baseball sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Mahak Hashemi di soli sedici anni viveva a Shiraz insieme al padre e alle due sorelline. Il 24 novembre, giovedì scorso, è uscita di casa indossando il berretto da baseball al posto dell’hijab, come faceva ormai da settimane per affiancare la rivoluzione iniziata a metà settembre nel nome di Masha Amini. Non ha più fatto ritorno a casa.

E’ uscita di casa col suo cappellino è non è più tornata

“L’hanno cercata per due giorni, invano. Fino alla chiamata dell’ospedale – racconta La Stampa – che chiedeva agli Hashemi di recarsi in obitorio per identificare due cadaveri senza nome: uno era il suo. Sebbene la polizia parli d’incidente, la tensione per questa ennesima giovanissima vittima della teocrazia iraniana è al livello di guardia, tanto che, come già accaduto per altri attivisti massacrati di botte dal Kurdistan iraniano alla capitale Teheran, le autorità hanno proibito il funerale a Shiraz”.

Mahak era irriconoscibile per le botte ricevute

Alla famiglia è stato imposto il silenzio: il volto di Mahak era irriconoscibile per le botte ricevute. La schiena spezzata dalle bastonate.

Sono passati due mesi e mezzo da quando, dopo l’assassinio di Masha Amini, le iraniane e gli iraniani sono scesi in strada animando una protesta che si è allargata in tutto il paese. Anche Masha Amini è stata malmenata a causa del velo, non indossato in modo corretto secondo i guardiani della rivoluzione.

Iran, la repressione ha fatto già 445 vittime

Sono almeno 445 i dimostranti che sono stati uccisi dall’inizio della nuova ondata di proteste in Iran, secondo le stime per l’agenzia stampa degli attivisti per i diritti umani, Hrana, che ha sede negli Stati Uniti. Tra le persone rimaste uccise negli scontri si contano 63 minori, e vi sono anche 57


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