Il ritorno di B2Cheese: “Fare sistema per superare le difficoltà”
A tre anni dalla prima edizione, pausa forzata a causa del Covid, Bergamo è tornata a ospitare il B2Cheese, il salone nazionale della filiera lattiero casearia dedicato agli operatori del settore. Un’occasione per confrontarsi e fare quadrato in un momento complesso a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia.
Ne abbiamo parlato con Francesco Maroni, presidente di Progetto Forme (dedicato alla valorizzazione e promozione nazionale e internazionale dell’intero comparto lattiero-caseario italiano) e direttore generale della Latteria Sociale di Branzi.
B2Cheese, il mondo del formaggio a Bergamo
«Siamo molto contenti di poter riproporre B2Cheese – ha sottolineato Maroni – Sono contento di come sta andando, sia per la fiducia dei Consorzi sia per l’ottima risposta di buyer e personalità del settore».
Francesco Maroni
Il settore lattiero-caseario sta affrontando numerosi problemi legati all’impennata di prezzi e bollette. «Sono sfide che dobbiamo affrontare – ha proseguito – Si tratta del primo settore nel food italiano, sia per produzione sia per esportazioni e di un settore delicato perché fortemente radicato sul territorio. Per questo B2Cheese rappresenta un’occasione importante per tenere vicini i produttori e trovare soluzioni comuni ai problemi».
Latte e denominazioni
Uno dei temi al centro del dibattito resta il latte, il suo prezzo e il suo valore. «È un prodotto trasversale nella nostra alimentazione e, al netto degli aumenti, resta un prodotto sottovalutato, considerati i suoi valori nutrizionali, proteici ed energetici – ha aggiunto Maroni – In questo contesto le denominazioni sono uno strumento importante, sia per la tutela e la valorizzazione del territorio sia per l’internazionalizzazione del formaggio italiano, perché sviluppano la capacità di stare insieme e fare sistema».
E qui l’appello a tutto il settore lattiero caseario. «A differenza di altri sistemi, come i nostri vicini francesi, il nostro settore è ancora acerbo e deve capire che serve compattezza e sincronia – ha conclusa Maroni – Stare insieme e trovare soluzioni, anche commerciali».
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