
Il Marocco travolto dal caso dei cani randagi: abbattimenti sistematici in vista dei Mondiali 2030?
Negli ultimi mesi il Marocco è finito al centro di una bufera internazionale a causa della gestione del problema dei cani randagi, una questione che assume contorni ancora più delicati considerando che il Paese è uno dei co-organizzatori della Coppa del Mondo FIFA 2030. Secondo diverse associazioni animaliste internazionali, ci sarebbero stati abbattimenti sistematici per...
Il Marocco nega, ma da più fronti piovono accuse di abbattimenti sistematici per ripulire le strade dai cani randagi prima dei Mondiali 2030. Secondo il Paese, invece, il piano si basa su sterilizzazione, vaccinazione e rilascio controllato
©serkucher/123rf
Negli ultimi mesi il Marocco è finito al centro di una bufera internazionale a causa della gestione del problema dei cani randagi, una questione che assume contorni ancora più delicati considerando che il Paese è uno dei co-organizzatori della Coppa del Mondo FIFA 2030.
Secondo diverse associazioni animaliste internazionali, ci sarebbero stati abbattimenti sistematici per “ripulire” le strade in vista dell’evento. Le autorità marocchine, però, negano categoricamente e rilanciano: il piano ufficiale è basato su sterilizzazione, vaccinazione e rilascio controllato.
Il governo marocchino afferma infatti che dal 2019 ha adottato un approccio più etico per contenere la popolazione canina: cattura, sterilizzazione, vaccinazione contro la rabbia, deparassitazione, identificazione con marcature auricolari e rilascio nel territorio.
Secondo il ministero dell’Interno, si tratta dell’unica soluzione realmente sostenibile per evitare rischi sanitari e contenere il fenomeno nel lungo periodo. L’abbattimento, sostengono, sarebbe
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