Giornata contro la violenza sulle donne: perché le donne hanno paura a uscire da sole di notte
Infatti, come sottolinea Davide Mantovan, avvocato, criminologo e security consultant, «il predatore non cerca la vittima più bella o appariscente, ma la più indifesa». Tradotto, quella soprappensiero, quella distratta al telefono, quella non a proprio agio nel corpo o negli abiti. Quella insicura. Peccato che, con il 75 percento di italiane che hanno subito un tipo di abuso negli spazi pubblici, chi insicura non lo è fa presto a diventarlo. È il caso di Chiara, 24 anni, attivista di Milano: «Ero in quarta liceo quando sono stata molestata per la prima volta in metropolitana. Sentivo questo uomo dietro di me, troppo vicino a me. All’inizio pensavo di essermi sbagliata. Non era così: mi spostavo e lui si spostava. Mi respirava nei capelli. Continuavo a sentire la pressione del suo corpo sul mio. Con la voce non riuscivo a dire niente. Con gli occhi chiedevo aiuto a chi mi stava di fronte, ma nessuno capiva. Il vagone era pieno e io mi sentivo sola tra la folla. Non mi sono più liberata di quel misto di impotenza, senso di colpa e
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