Giorgio Pasotti: «A 50 anni mi piacerebbe avere un altro figlio. La crisi del cinema italiano? Mancano registi e sceneggiatori di talento»
Ci sono uomini che non amano perdere tempo, e Giorgio Pasotti è uno di loro. Vale per la sua vita personale ma anche per il suo lavoro visto che, ancora prima di iniziare a girare il suo terzo film da regista, ha appena concluso l’ultima sceneggiatura del quarto. «È un periodo molto pieno, ma sono felice. Crescendo in teoria uno dovrebbe provare ad assottigliare il lavoro per permettersi di respirare, ma spesso capita di lasciarsi coinvolgere da progetti sempre più ambiziosi e complessi e, quando succede, non puoi che buttartici dentro con coraggio e voglia di fare», commenta Pasotti, 50 anni compiuti quasi per scherzo, ospite della prima edizione del Season International Series Festival, il festival organizzato da Simona Gobbi di stanza a Borgo Rosso Terra, nei pressi di Gallipoli. Tra un nuovo romanzo in fase di scrittura, l’incarico di direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo e la seconda stagione di Lea – I nostri figli, la fiction campione d’ascolti
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