Distrutti i millenari geoglifi dell’Alto Barranco nel deserto di Atacama: addio ad un patrimonio culturale inestimabile (e la colpa è dell’uomo)

I geoglifi dell’Alto Barranco, situati nel deserto di Atacama, sono opere millenarie che raccontano la storia di antiche civiltà che popolavano la regione. Questi geoglifi, creati tra il 900 e il 1450 d.C., sono un patrimonio culturale di inestimabile valore, preservato per secoli dalle condizioni aride e inospitali del deserto. Si ritiene che servissero come...

I geoglifi dell’Alto Barranco sono stati distrutti da moto e fuoristrada che percorrendo quei terreni senza cura ne hanno causato danni irreparabili

@fundacion_desierto_atacama/Instagram

I geoglifi dell’Alto Barranco, situati nel deserto di Atacama, sono opere millenarie che raccontano la storia di antiche civiltà che popolavano la regione. Questi geoglifi, creati tra il 900 e il 1450 d.C., sono un patrimonio culturale di inestimabile valore, preservato per secoli dalle condizioni aride e inospitali del deserto.

Si ritiene che servissero come punti di riferimento per le carovane che attraversavano le antiche rotte commerciali, collegando le oasi dell’entroterra con le coste dell’Oceano Pacifico. I simboli tracciati sul terreno che si trovano ad esempio a sud di Quillagua, ad Antofagasta o a Chug Chug sul fiume Loa potrebbero aver indicato la presenza di risorse vitali, come l’acqua, per i viaggiatori.

Corrispondono a grandi zone sassose su pendii di colline che, svuotando i loro elementi, permettono la generazione di figure di grandi dimensioni come cerchi, rombi in scala, travi, rappresentazioni geometriche, esseri umani e animali visibili da grande distanza.

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