Dai Coldplay a Lewis Capaldi, tutte le volte in cui la musica è stata inclusiva e ha valorizzato la disabilità
Ha sollevato un polverone la reazione di Antonello Venditti durante il un suo concerto a Barletta. Il cantautore ha insultato una ragazza disabile sfidandola a salire sul palco se ne avesse avuto il coraggio. Ma è stata un’affermazione pronunciata successivamente a indignare e scatenare le polemiche. Per Venditti la ragazza che lui ha definito “speciale”...
Il potere della musica nell’unire gli ascoltatori non ha confini e, malgrado gli ultimi casi di cronaca, promuove l’inclusione come hanno fatto e continuano a fare questi artisti
@lewiscapaldi -kaneshow/Instagram
Ha sollevato un polverone la reazione di Antonello Venditti durante il un suo concerto a Barletta. Il cantautore ha insultato una ragazza disabile sfidandola a salire sul palco se ne avesse avuto il coraggio.
Ma è stata un’affermazione pronunciata successivamente a indignare e scatenare le polemiche. Per Venditti la ragazza che lui ha definito “speciale” deve imparare l’educazione perché, riportando le sue parole, “non esistono ragazzi speciali, l’educazione è una cosa”.
Alla contestazione è seguito un post di scuse con lacrime, da coccodrillo per la maggioranza degli utenti. Perché se la musica dovrebbe unire e mettere a tacere giudizi e violenza verbale, in questo caso allora la musica ha fallito.
La musica è attività sociale, è forma di cultura, è un’arte che abbraccia generi diversi e impossibili da confrontare, avvicina generazioni distanti in un punto d’incontro comune. Ma la musica, nel profondo, è un momento
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