Coca-Cola accusata di aver prelevato grandi quantità d’acqua in Colombia durante la siccità nonostante i razionamenti
In Colombia la multinazionale Coca-Cola è al centro di un’indagine amministrativa con l’accusa di aver prelevato grandi quantità d’acqua durante un periodo di grave siccità nel comune di La Calera, vicino a Bogotá, sulle montagne che sovrastano la capitale. La regione di Bogotá sta infatti attraversando una fase critica di emergenza idrica, aggravata dal cambiamento...
Nella regione di Bogotá l’acqua è razionata a causa dell’emergenza idrica, ma una società subappaltata da Coca-Cola avrebbe comunque prelevato grandi quantità di acqua da un fiume locale
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In Colombia la multinazionale Coca-Cola è al centro di un’indagine amministrativa con l’accusa di aver prelevato grandi quantità d’acqua durante un periodo di grave siccità nel comune di La Calera, vicino a Bogotá, sulle montagne che sovrastano la capitale.
La regione di Bogotá sta infatti attraversando una fase critica di emergenza idrica, aggravata dal cambiamento climatico e dal fenomeno meteorologico di El Niño, che ha ridotto drasticamente le riserve d’acqua disponibili. A causa della scarsità d’acqua, i residenti e gli agricoltori della zona hanno subito pesanti razionamenti, con l’approvvigionamento idrico limitato a sole cinque ore al giorno rispetto alle nove precedenti.
L’inchiesta è stata avviata dopo che un articolo del portale di notizie La Voràgine, pubblicato l’11 agosto, ha rivelato che Manantial, una società subappaltata da Coca-Cola per l’imbottigliamento, avrebbe estratto oltre 279.000 litri d’acqua al giorno da un fiume locale, nonostante le restrizioni imposte a causa della
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