Centomila soldati russi morti o feriti, altrettanti gli ucraini. Gli eserciti stremati si fermeranno?
di Andrea Nicastro
Le stime del Pentagono: ci sono anche 40mila vittime civili. I militari di Kiev difendono il proprio Paese, i generali russi usano i propri uomini come carne da cannone
DAL NOSTRO INVIATO
MYKOLAIV — La «non guerra» di Putin costa al popolo russo 15 vittime all’ora, più di 35 al giorno, oltre 10 mila al mese. Ai primi di agosto il Pentagono stimava che erano già morti o feriti in Ucraina circa 80 mila soldati russi. Ora il capo dello stato maggiore congiunto americano, Mark Milley, aggiorna la cifra a 100 mila. Tra chi si difende le cose non vanno meglio anche perché alle vittime in divisa bisogna aggiungere almeno 40 mila civili. Tutti ucraini, ovviamente. Se anche l’invasione si fermasse domani, sarebbe già una delle guerre più dolorose degli ultimi cinquant’anni.
Le perdite in battaglia sono un’informazione strategica e a maggio il presidente Zelensky la usò per convincere chi non voleva dargli le armi per difendersi. «Cento ucraini vengono uccisi ogni giorno sul fronte est» disse creando sgomento. Il mese dopo Zelensky scendeva