Castagne e marroni, differenze e qualità dei protagonisti dell’autunno

Castagne o marroni? Nel 1939 un decreto che distingueva fra la castagna frutto della pianta selvatica e marrone della pianta coltivata e migliorata da innesti. 13 sono Dop o Igp e soo protette a livello europe

Castagne o marroni? Non sono proprio sinonimi. Già nel 1939 esistava un regio Decreto che distingueva i marroni dalle castagne.

Le castagne non sono molto grosse, schiacciate da un lato, buccia resistente e colore bruno scuro con polpa saporita. I marroni sono più grossi, un riccio racchiude al massimo 2 o 3 frutti, hanno forma a cuore con buccia striata di colore marrone chiaro e polpa dolce, il frutto è privo della pellicina interna alla polpa.

La castagna è il frutto della pianta selvatica, il marrone è quello della pianta coltivata e migliorata con successivi innesti.

castagne o marroni?

Ben 13 tipi di castagne hanno ottenuto il riconoscimento europeo, Toscana, Venetro e Campinia vantano  tre varietà ciascuna.

Da Mugello all’aretino 3 varietà di castagne in Toscana

In Toscana c’è il marrone del Mugello Igp nella provincia di Firenze e nella zona del Mugello. La coltivazione è nota dall’epoca romana. Il frutto è  ellissoidale e ha una pezzatura medio-grande; la buccia è bruno rossiccia con striature più scure ben definite mentre la polpa è bianca di sapore gradevole, con note di vaniglia, nocciola, mandorla e con un leggero aroma di pane fresco. La varietà di Marradi serve per la torta al Marron Buono di Marradi, una base di sfoglia che sostiene un composto morbido e dolce.

La castagna del monte Amiata Igp è protetta al 2002 e la sua area di coltivazione comprende otto comuni della provincia di Grosseto e tre della provincia di Siena. Le varietà qui sono tre: Marrone, Bastarda Rossa e Cecio, ma nella commercializzazione non possono essere mescolate. Ha sapore delicato e dolce.

Nel parco del monte Amiata per riscoprire il paesaggio del castagno è stato istituita ‘la strada della castagna”. Nell’aretino, infine, fra i comuni di Caprese Michelangelo e Anghiari, c’è il marrone Caprese Michelangelo dop. Il frutto ha una forma ellittica-arrotondata o quadrangolare, buccia color avana con striature marroni, marcate. La polpa è bianca-avorio, croccante e dal sapore intenso. La dolcezza è esaltata da aromi che richiamano il profumo della mandorla e della vaniglia. Da arrostita diventa molto profumata e friabile.  La particolarità è che è ricca di amido e che viene venduta sia fresca e secca in sacchetti che hanno nel logo il volto di Michelangelo Buonarroti.

In Garfagnana (Lucca) troviamo la farina di neccio della Garfagnana Dop, ottenuta da 8


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