Caldo estremo: siamo pronti a un futuro a 50°C?

Il caldo estremo è un killer silenzioso ma molto efficace, tanto da causare quasi 500.000 decessi l’anno. L’estate 2024 ha segnato un nuovo record: il 22 luglio la temperatura media globale ha raggiunto i 17,16 °C, superando il precedente primato stabilito solo un anno fa. Non si tratta di un semplice dato statistico, ma di...

Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, lancia un appello urgente per affrontare la crisi climatica, proteggere i più vulnerabili, tutelare i lavoratori, rafforzare la resilienza delle economie e abbandonare i combustibili fossili

@Canva

Il caldo estremo è un killer silenzioso ma molto efficace, tanto da causare quasi 500.000 decessi l’anno.

L’estate 2024 ha segnato un nuovo record: il 22 luglio la temperatura media globale ha raggiunto i 17,16 °C, superando il precedente primato stabilito solo un anno fa. Non si tratta di un semplice dato statistico, ma di un grido d’allarme lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite (Onu), Antonio Guterres, in una call to action: “La Terra sta diventando più calda e pericolosa per tutti, ovunque”.

Un’epidemia di calore

Oggi, miliardi di persone sono alle prese con ondate di calore sempre più intense e spesso mortali. Questa “epidemia di calore” non è solo una minaccia per la salute umana, ma anche per l’ambiente e l’economia, ampliando le disuguaglianze e ostacolando il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) avverte che temperature insopportabili,


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