Botti di Capodanno, come proteggere gli amici a quattro zampe

Diverse città hanno già emanato ordinanze per proibire l’uso di botti e fuochi d’artificio. Ma in altri Comuni, come ad esempio Milano, Napoli e Venezia, non c’è alcun tipo di divieto: tocca a noi tutelare i nostri animali

Il giorno dopo i festeggiamenti, puntualmente, si fa la conta dei danni agli animali (e alle persone) provocati dalle esplosioni di petardi e botti di Capodanno. E, anche se non siamo ancora nell’anno nuovo, c’è già il primo «bollettino» delle vittime: a Modena, un cane spaventato dai petardi è fuggito da casa, finendo investito da un’auto in tangenziale. Secondo i dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, lo scorso Capodanno si stima che siano morti circa 5 mila animali, tra domestici e selvatici, per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.

Diverse città – tra cui Bari, Firenze, Verona, Matera, Pescara, Aosta, Siena, La Spezia, Vicenza, Olbia, Sassari, Bologna, Torino, Roma, Treviso, Pesaro, L’Aquila, Agrigento e Vibo Valentia – hanno già emanato ordinanze per proibire l’uso dei fuochi d’artificio e dei botti di Capodanno per tutelare le persone e gli animali, accogliendo anche l’appello dell’Enpa. Ma in altri Comuni, come ad esempio Milano, Napoli e Venezia, non c’è alcun tipo di divieto.

Toccherà a noi proteggere gli amici a quattro zampe: il 45% dei cani, infatti, di fronte ai rumori


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