Bersani senza mezzi termini: «Il Pd decida tra essere un “partito pigliatutto” o di sinistra»
Pier Luigi Bersani senza peli sulla lingua. La situazione dei dem è al limite, non si può cincischiare. «Il Partito democratico deve decidere se vuole essere un partito pigliatutto di un centro che distrattamente guarda a sinistra. Oppure se vuole essere il partito di una sinistra plurale che decide di avere dei riferimenti sociali molto precisi. Nella seconda ipotesi si potrebbero raccogliere molte forze con un processo “costituente” dove non si deve mettere all’inizio qual è il punto di arrivo». È quanto dice a Money.
Bersani alla camomilla con i Cinquestelle
In merito ai 5 Stelle osserva che «a prezzo di perdere metà dei voti hanno deciso da che parte stare. La gente infatti li considera come una formazione di campo progressista. Detto questo, si può affidare a loro la prospettiva della sinistra? Ho sempre pensato all’utilità di un’alleanza tra una sinistra evoluta ma con radici storiche e la loro che definisco una sinistra di nuovo conio».
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«Non hanno attitudine per l’hardware dell’uguaglianza»
«Anche se non si definiscono di sinistra ma progressisti», continua Bersani, «mostrano una sensibilità su alcuni temi come la povertà, l’ambiente, la sobrietà della politica, i diritti civili. Ma non hanno attitudine per l’hardware dell’uguaglianza che sono i grandi sistemi che si chiamano: diritti del lavoro, welfare universalistico e progressività fiscale. Con loro vedo una complementarietà molto interessante perché il M5S porta nella casa della sinistra delle sollecitazioni nuove. Era così allora, è così anche adesso».
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