Anche Marte avrà gli anelli come Saturno
Dopo una distruzione di dimensioni galattiche, anche Marte sarà contornato da un anello, proprio come Saturno e altri pianeti. Ne sono praticamente certi scienziati e astronomi, i quali si sono accorti di come Phobos (la luna più grande del Pianeta Rosso) si stia frantumando.
Come spesso accade quando si predicono eventi di una tale grandezza, le tempistiche sono del tutto esagerate: l’apparizione dell’anello, successiva alla frantumazione di Phobos, non dovrebbe in effetti verificarsi prima di 20-40 milioni di anni.
Gli anelli, che sono ben noti a tutti come caratteristica di Saturno, sono composti da miliardi di piccoli oggetti, della grandezza che varia dal micrometro al metro, orbitanti attorno al pianeta sul suo piano equatoriale, e organizzati in un anello piatto; pertanto la forma compatta che assumono alla vista è data da un effetto ottico che, vista la distanza, tende a unire in una struttura unica il tutto. Proprio come avviene, per dare un esempio artistico e ben noto, nel puntinismo.
La realtà, comunque, è che tutti i pianeti gassosi del Sistema Solare possiedono una tale cornice, sebbene non si veda come in Saturno perché meno evidente.
Sarà Marte il primo Nostro roccioso a presentare gli anelli, proprio in seguito alla frantumazione, come si anticipava, della sua luna più grande, Phobos. Questa, è stato osservato, sta andando in pezzi per via delle forze gravitazionali del Pianeta Rosso. Phobos è più vicina al suo pianeta più di quanto lo sia qualsiasi altra luna nel Sistema solare.
Che tutto ciò avverrà lo hanno affermato in particolare due giovani ricercatori dell’Università della California a Berkeley in un articolo pubblicato su Nature Geoscience: secondo i loro calcoli, dunque, il principale satellite marziano si avvicinerà sempre di più alla superficie del pianeta-madre, ma, invece di precipitare e schiantarsi al suolo, sarà frantumato in tanti pezzettini che si disporranno in modo da formare un anello tutto intorno al pianeta. Proprio come su Saturno! Ciò anche in considerazione della particolare costituzione della grande luna.
Uno spettacolo a cui comunque difficilmente l’uomo potrà assistere: i tempi sono così lunghi da poter solo ipotizzare e, magari, immaginare l’evento.