
Anche il Lazio ha la sua Ilva: ancora contaminate le falde acquifere sotto lo stabilimento Leonardo di Pomezia
Anche il Lazio ha la sua Ilva. Esattamente come l’acciaieria che a Taranto da anni avvelena l’aria della città, mietendo vittime e contrapponendo la salute dei cittadini al lavoro, a Pomezia esiste un’enorme fabbrica che continua a inquinare il territorio e le falde acquifere, nonostante i tentativi di bonifica. La vicenda ambientale che riguarda lo...
Le falde acquifere sotto lo stabilimento Leonardo di Pomezia continuano a essere inquinate nonostante anni di bonifiche
Anche il Lazio ha la sua Ilva. Esattamente come l’acciaieria che a Taranto da anni avvelena l’aria della città, mietendo vittime e contrapponendo la salute dei cittadini al lavoro, a Pomezia esiste un’enorme fabbrica che continua a inquinare il territorio e le falde acquifere, nonostante i tentativi di bonifica. La vicenda ambientale che riguarda lo stabilimento Leonardo, gigante dell’aviospazio e della difesa, è uno specchio di quella che si è verificata in altre aree industriali del Paese, dove la produttività e il profitto sembrano avere la meglio sulla sicurezza e sul benessere delle persone e dell’ambiente circostante.
Storia di una bonifica che non ha mai bonificato
Da oltre un decennio, l’impianto situato in via dell’Industria 4 a Pomezia è al centro di un processo di bonifica avviato dopo che l’azienda si è autodenunciata alla Regione Lazio per l’inquinamento delle falde acquifere causato dai suoi impianti produttivi. Era il 2013 quando Leonardo, in ottemperanza a un obbligo di legge, avviò le
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