Abuso d’ufficio, Sisto all’Anci: “Al fianco dei sindaci, dobbiamo liberarli dalla paura per la firma”

Dal reato di abuso di ufficio alla Legge Severino. Passando garantismo e processo mediatico: il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, intervenuto all’assemblea dell’Anci, enuclea e commenta i temi della Giustizia prioritari in agenda. Nodi da sciogliere per districare una matassa giuridica che, a detta del vice del Guardasigilli, complica e rallenta il lavoro degli […] L'articolo Abuso d’ufficio, Sisto all’Anci: “Al fianco dei sindaci, dobbiamo liberarli dalla paura per la firma” sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Dal reato di abuso di ufficio alla Legge Severino. Passando garantismo e processo mediatico: il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, intervenuto all’assemblea dell’Anci, enuclea e commenta i temi della Giustizia prioritari in agenda. Nodi da sciogliere per districare una matassa giuridica che, a detta del vice del Guardasigilli, complica e rallenta il lavoro degli amministratori pubblici.

Abuso d’ufficio, Sisto: «Dobbiamo liberare i sindaci dalla paura per la firma»

«Abuso d’ufficio? Dobbiamo liberare amministratori pubblici da questa situazione», ha asserito con chiarezza Sisto. Poi, senza troppi giri di parole, il viceministro della Giustizia, ospite all’assemblea dell’Anci, ha spiegato: «Bisogna intervenire sull’art. 323, evitare che sia uno spauracchio – ha aggiunto Sisto tra gli applausi –. È un reato inutile, anzi dannoso». Commentando: «Non tutto deve essere sanzionato dal processo penale: da un pan-penalismo che non risolve. E la decisione sulla necessità di una riforma o di una modifica sull’abuso d’ufficio serve a far ripartire il Paese e gli amministratori pubblici devono liberarsi dal timore di firmare gli atti».

Abuso d’ufficio, «per i pubblici amministratori una informazione di garanzia costituisce un elemento di condanna»

E ancora. «Il Paese vive nel timore di essere indagati in contrasto con l’articolo 27 della costituzione, la presunzione di non colpevolezza fa sì che in questo Paese possa essere considerato colpevole soltanto chi è stato condannato con sentenza definitiva. Ma così non è. Per i pubblici amministratori una informazione di garanzia costituisce un elemento di condanna. E questo è un dato che va registrato con molta chiarezza e molta franchezza. Un elemento da cui dobbiamo prendere le mosse: il processo è già pena».

«Perché non c’é possibilità di difendersi da un marchio unilaterale di un pubblico ministero»

Non solo. Esplicitando e approfondendo il tema, Sisto aggiunge


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