Gestione delle acque nel fiume Colorado: sfide e accordi
Sette stati negoziano la gestione delle acque del Colorado, affrontando tensioni storiche e riduzione dei livelli idrici. Accordi temporanei e piani futuri in discussione.
La potente diga di Hoover trattiene le acque del lago Mead al confine tra Nevada e Arizona. (veeterzy/Shutterstock.com)
Sette stati stanno attualmente negoziando un accordo per la gestione delle acque in diminuzione del fiume Colorado. Le diverse fazioni coinvolte hanno visioni contrastanti su come dovrebbe essere strutturato il piano, creando un clima di tensione e incertezza. Il bacino idrografico del fiume Colorado si estende su circa 673.396 chilometri quadrati, rappresentando circa l’8% del territorio degli Stati Uniti continentali. Questa risorsa idrica è vitale per 40 milioni di persone residenti in Arizona, California, Colorado, Nevada, Nuovo Messico, Utah e Wyoming.
Le controversie riguardanti i diritti sull’acqua del fiume esistono da oltre un secolo. Il Colorado River Compact, firmato nel lontano 1922, fu il primo tentativo di regolare la distribuzione dell’acqua tra i sette stati coinvolti. Questo accordo divise gli stati in due gruppi: le Divisioni Superiori (Colorado, Nuovo Messico, Utah e Wyoming) e le Divisioni
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