Piero Chiambretti e la ex Federica Laviosa in tribunale: braccio di ferro sui soldi per la figlia
Torino, lui ha chiesto di ridurre i versamenti
Entrando a palazzo di giustizia, poco prima delle 14, Piero Chiambretti pare aver rispolverato il piglio irriverente del Portalettere che fu su Rai 3: «Ecco gli sciacalli», dice sorridendo (stretto) ai fotografi, completo blu elettrico e cravatta in tinta, a righe rosse. Poi respinge con garbo le domande: «Nulla, grazie».
Poco prima era arrivata la sua ex, Federica Laviosa, elegante senza essere appariscente, che il conduttore tv ha citato davanti alla settima sezione civile del tribunale di Torino, per «la modifica delle condizioni di affidamento e di mantenimento della figlia», 11 anni: chiede al giudice di ridurre il contributo al momento versato, da 3.000 a 800 euro al mese. Per due motivi, principalmente: le entrate dimezzate, da 55 a 26 mila euro mensili; e il sospetto che la ex utilizzi quei soldi «per sue personalissime esigenze». Almeno secondo quanto sostenuto nel ricorso firmato dall’avvocato Benedetta Azzurra Baggi, che lo tutela con il collega Nunzio Alfredo D’Angieri, detto «Pupi», personaggio leggendario: ex ambasciatore del Belize in Italia e (per Forbes) uno dei 600 uomini più ricchi del mondo.
«Rapporti a zero»
Va da sé, tra Chiambretti e Laviosa — assistita dagli avvocati Marcella de Simone e Claudia Villani — i rapporti sono a zero: non si guardano, non si salutano. «Devo proprio vederlo?», sussurra lei, in attesa dell’udienza. Su una cosa sono d’accordo: «La priorità dev’essere la felicità di nostra figlia», come detto due giorni fa dalla donna. Che aveva respinto le accuse: «Sulle spese, ci sono gli estratti conto». Piuttosto, si è trovata a combattere contro i pregiudizi: «Molti pensano che con Chiambretti volessi sistemarmi, ma non è vero: è stato un grande amore». Lui, spiffera qualche amico, è invece arrabbiato per la piega presa dalla storia e avvilito perché la questione è diventata pubblica. Chi lo conosce giura sul suo amore per la piccola: mai ha pensato di dimezzare alcunché, semmai vorrebbe ridistribuire ciò che da sempre dà. Facendo i calcoli, sul milione di euro, dal 2011. Morale: la figlia, avuta a 55 anni, è un tesoro da tenersi stretto.
Affidamento condiviso
Ci sono anche le carte bollate, però, come l’accordo di affidamento condiviso del dicembre 2016, in un patto recepito dal tribunale di La Spezia, dove abitavano mamma e bambina. Un atto reso necessario dalla mancata intesa tra i due, che si erano lasciati nel gennaio precedente, e che ora Chiambretti chiede di modificare. Ribadendo però l’intenzione di assicurare alla figlia le abitudini di vita di sempre e la disponibilità a far fronte a qualsiasi circostanza per il suo benessere. Insomma, non sono in discussione gli altri impegni sottoscritti dal papà — pagamento dell’affitto, spese straordinarie e retta scolastica — ma, appunto, il contributo alla ex per la figlia. Dopo la rottura della relazione, la donna aveva vissuto prima a Parma, poi a La Spezia, sua città natale. Fino al trasferimento a Torino, in un appartamento poco lontano dall’abitazione di Chiambretti, per rendere più agevole la gestione: visto che la bambina dovrebbe stare con il padre due week-end al mese, impegni di lavoro permettendo. Fallito il tentativo di accordo davanti al giudice relatore Isabella Messina, ora toccherà alle parti produrre documenti e depositare memorie: prossima udienza, dopo l’estate.
Piero Chiambretti e la ex Federica Laviosa in tribunale: braccio di ferro sui soldi per la figlia