COP28, il presidente del Brasile Lula si scaglia contro i piani petroliferi ma intanto aderisce all’OPEC
“I governi non possono sottrarsi alle proprie responsabilità. Nessun paese risolverà i propri problemi da solo. Siamo tutti obbligati ad agire insieme oltre i nostri confini”, così diceva Lula il primo dicembre al discorso della sessione di apertura della Presidenza della COP28, parlando anche del “potenziale delle energie rinnovabili”. Poche ore prima, però, fu annunciato...
La evidente riduzione della deforestazione dell’Amazzonia nell’ultimo anno, la proposta di istituire un fondo Tropical Forests Forever e il lancio del programma Arc of Restoration sono stati oscurati dall’annuncio dei piani del Brasile di aderire all’Opec+ e mettere all’asta 603 nuovi blocchi di petrolio subito dopo la COP28. Le contraddizioni di Lula
©COP28UAE
“I governi non possono sottrarsi alle proprie responsabilità. Nessun paese risolverà i propri problemi da solo. Siamo tutti obbligati ad agire insieme oltre i nostri confini”, così diceva Lula il primo dicembre al discorso della sessione di apertura della Presidenza della COP28, parlando anche del “potenziale delle energie rinnovabili”.
Poche ore prima, però, fu annunciato che proprio il Brasile (che ospiterà la COP30) entrerà dal gennaio 2024 nell’Opec+ Charter of Cooperation. Contraddizione netta? Ma andiamo con ordine.
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